Bidam
Bidam (hangeul: 비담, hanja: 毗曇; ... – 17 gennaio 647 secondo il calendario lunare) è stato un politico coreano. Rivestì la carica governativa più alta nel concilio Hwabaek, quella di sangdaedeung (상대등), durante il regno della regina Seondeok di Silla. I dettagli sulla sua nascita e i suoi successi sono vagamente noti poiché non registrati, ma si crede che provenisse dalla famiglia reale e che il suo cognome fosse Kim. È noto per aver condotto, nel 647, una rivolta contro la regina Seondeok sostenendo che "le donne non possono governare il paese" (女主不能善理)[1]. Riunì i suoi soldati sul monte Myeonghwalsan per attaccare Wolseong-dong, Gyeongju, dove alloggiava la sovrana. Vedendo passare una cometa diretta verso la cittadina, spronò i suoi uomini sostenendo che si trattasse di un segno premonitore annunciante la caduta di Seondeok; venuto a conoscenza di questo fatto, Kim Yushin dell'esercito lealista attaccò una bambola ad un aquilone, lo incendiò e lo inviò in cielo, affermando che la stella fosse tornata al suo posto. Rinvigorito, l'esercito lealista riuscì a sconfiggere quello di Bidam in un'unica battaglia[2]. Il generale Yeom Jang dichiarò che, dieci giorni dopo i tumulti, il 17 gennaio, Bidam e trenta dei suoi uomini furono fatti giustiziare dalla regina Jindeok (Seondeok era morta nel frattempo, l'8 gennaio, in circostanze e per cause sconosciute)[3]. È considerato il più grande ribelle nella storia di Silla. Altri mediaIn televisione, Bidam è stato interpretato da:
Note
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