Già i primi regolamenti del Senato regio attestano una specifica attenzione per la biblioteca in ordine all'amministrazione della camera alta. Nel regolamento del 1883 fu recepita la proposta del senatore Luigi Cibrario, formulata fin dal 1863, di istituire una commissione di vigilanza sulla biblioteca. Nel 1892 fu introdotto il primo regolamento interno della biblioteca. Il regolamento del 1900 stabilì la separazione della Biblioteca dall'Archivio Storico del Senato. Nel 1865 la Biblioteca si trasferì, con il Senato, da Torino a Firenze e nel 1871 da Firenze a Roma: qui fu ospitata nella torre dei Crescenzi, incorporata nel complesso architettonico di palazzo Madama, e dal 1890 al 2003 i suoi utenti si valsero della Sala Koch, che "è stata per oltre un secolo il luogo centrale, e in un certo senso il simbolo, della Biblioteca del Senato"[1].
Accanto alle collezioni strettamente inerenti all'attività legislativa, la Biblioteca del Senato manifesta una specifica seconda vocazione per la cultura storico-giuridica, sviluppando un patrimonio bibliografico unico nel suo genere[2]. Negli anni intorno all'Unità nazionale iniziarono infatti a confluire nella biblioteca i suoi più peculiari e rari fondi speciali: il Fondo Antico di Storia locale, la Raccolta degli Statuti, le Leggi degli Antichi Stati Italiani.[3]
L'idea di un profondo rinnovamento è da attribuire a Giovanni Spadolini. Sotto la sua presidenza, il Senato della Repubblica acquisì nel 1991 il Palazzo della Minerva, fino ad allora sede ministeriale.
Negli anni novanta si svolse la ristrutturazione del palazzo, parallelamente allo svolgimento dei suoi compiti istituzionali, alla pianificazione del trasferimento dell'imponente patrimonio librario, all'elaborazione di un progetto culturale per la biblioteca rinnovata che tenesse conto di un coordinamento con l'ormai adiacente Biblioteca della Camera e della volontà di aprire la consultazione al pubblico.[4]
L'inaugurazione della Biblioteca e l'intestazione a Giovanni Spadolini avvennero il 19 giugno 2003, alla presenza del presidente del Senato Marcello Pera e del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il 21 fu aperta al pubblico.[5][6]
Presso la Biblioteca del Senato, ha sede la De Statutis Society costituitasi in associazione nel maggio 2018, erede del CISEFN, il Comitato italiano per gli studi e le edizioni delle fonti normative storiche locali, fondato nel 1993[7].
Raccolte librarie
Accanto alle raccolte di supporto all'attività legislativa, la Biblioteca del Senato conserva un patrimonio librario e documentario di notevole interesse storico e bibliologico, frutto di acquisti, lasciti e donazioni, che comprende oggi oltre mille manoscritti, circa cento incunaboli e diverse migliaia di edizioni a stampa antiche. Si possono individuare tre categorie principali.
Legislazione preunitaria e fondi di diritto comune
Comprende la notissima Raccolta degli statuti e i fondi Leggi degli Antichi Stati Italiani (L.A.S.), Marinuzzi - Antico diritto siciliano, Filippo Vassalli, Ennio Cortese e Diritto comune.
^"Dal 1870 era stato avviato il progetto – ideato dai senatori Ugo Poggi e Atto Vannucci – di creare una biblioteca «unica e singolare», che raccogliesse tutte le «leggi e le storie dei municipi italiani», cioè le fonti dello ius proprium e la storiografia locale. Era un modo di celebrare l’unità d’Italia rappresentandola come l’insieme dei Comuni italiani": Sandro Bulgarelli, Giuseppe Filippetta, Carlo Chimenti funzionario e bibliotecario del Senato. (Vitalità e destino della burocrazia parlamentare) (PDF), in Nomos. Le attualità nel diritto, n. 2, 2017, p. 12, ISSN 2279-7238 (WC · ACNP). URL consultato il 2 settembre 2016.
^Egli donò alla Biblioteca del Senato «per lascito testamentario le opere di carattere storico, e in particolare relative alla storia del Risorgimento: questo fondo, prevalentemente composto da edizioni a stampa tra il XVIII e i primi anni del XX secolo, è il più antico, per acquisizione, dei fondi personali posseduti dalla biblioteca»: Senatori ebrei nel Regno d'Italia. Sala Zuccari, 25 novembre 2024, Minervaweb, Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini", n. 79 (Nuova Serie), febbraio 2025.
^ Alberto Petrucciani (a cura di), Direttori della Biblioteca del Senato dalla fondazione, su AIB-WEB. Materiali per la storia dei bibliotecari italiani, 16 agosto 2015. URL consultato il 2 settembre 2016. «Tratto in parte da: Benedetto Croce in Senato, Soveria Mannelli: Rubbettino, 2002, p. 102-103 (I bibliotecari), con emendamenti e integrazioni».
^ Maria Teresa Bonadonna Russo (a cura di), Ricordo di Enrico Zampetti, su Associazione ex Dipendenti del Senato della Repubblica, 2105. URL consultato il 21 dicembre 2017.
^ Alberto Petrucciani, Zampetti, Enrico, su AIB. Pubblicazioni. Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo, 15 agosto 2015. URL consultato il 21 dicembre 2017.
Bibliografia
La Biblioteca del Senato a Palazzo della Minerva, Biblioteca del Senato della Repubblica, Roma 2003
Maria Teresa Bonadonna Russo, Storia della Biblioteca del Senato (1848-1950), Roma 2005