Etimologicamente, risale alla radicegermanicablanc (o blanch, blank), che significa "bianco", "lucente", "splendente", "chiaro"[2][4][5][6][7][8]. Sebbene sia attestata l'esistenza di un nome germanico basato su tale elemento, Blancho, le forme latine Blanchus e Blancha sono probabilmente indipendenti, tratte direttamente dall'aggettivo: esse sono infatte attestate in Italia durante il regno longobardo, quando cioè la radice germanica aveva già in gran parte sostituito quella latina albus[4].
"Bianca" fa parte di quel gruppo di nomi, nati come soprannomi, che richiamano i colori (in riferimento specialmente alla pelle, ai capelli e via dicendo), molto popolari durante il Medioevo, come Rossa e Mauro[4][5], e in parte può anche costituire anche una traduzione di Candida[3]; la sua buona diffusione, dovuta solo marginalmente all'appoggio religioso (sono infatti pochi e poco significativi i santi con questo nome), ha beneficiato anche della fama di varie nobildonne italiane, spagnole e francesi[4][5].
In Italia il nome, al femminile, gode di buona diffusione su tutto il territorio; il maschile, ben più raro, è invece accentrato in Toscana[4][5]. Riguardo alle altre lingue, va notato che in Francia il nome venne popolarizzato da Bianca di Castiglia, spagnola di nascita, andata in moglie a re Luigi VIII; il nome giunse quindi in Gran Bretagna, sempre nella forma Blanche, quando una sua nipote, Bianca d'Artois, sposò Edmondo Plantageneto, secondogenito di re Enrico III[3]. Riportato in voga, nei paesi anglofoni, nel XIX secolo, assieme ad altri nomi medievali[3], raggiunse una diffusione piuttosto buona negli Stati Uniti, fra il 1880 e il 1900[9]; nello stesso periodo venne affiancato dalla forma italiana Bianca, resa celebre grazie all'uso che ne fece Shakespeare in due delle sue opere, La bisbetica domata (1593) e Otello (1603)[3].
Dal 2015 è stabile nei 50 nomi più assegnati alle bambine.[10]
Onomastico
L'onomastico può essere festeggiato in memoria di più sante e santi, alle date seguenti: