Bertrando de Garrigues
Bertrando de Garrigues (Garrigues, ... – Bouchet, 1230 circa) è stato un religioso francese. Sacerdote professo dell'ordine dei frati predicatori, tra i primi seguaci del fondatore Domenico; il suo culto come beato fu confermato da papa Leone XIII nel 1881. BiografiaNon si conoscono notizie sulle sue origini ma, come tramandato da Giordano di Sassonia, Bertrando fu tra i primi compagni di san Domenico a Prouille e in un documento datato 23 ottobre 1216 è presentato come priore del convento domenicano di San Romano a Tolosa; dopo il riconoscimento papale del suo ordine, il fondatore lo destinò al convento di San Giacomo a Parigi, dove giunse nell'ottobre del 1217.[1] Nel capitolo generale del 1221 Bertrando fu eletto maestro provinciale di Provenza e, nonostante le difficoltà opposte dal conte Raimondo VI, si adoperò per il radicamento e l'espansione dell'ordine nella regione e per contrastare la diffusione del catarismo.[1] Morì tra le monache dell'abbazia cistercense di Bouchet, dove si era recato a predicare.[2] Il cultoLa tradizione agiografica narra di numerosi miracoli avvenuti mentre Bertrando era ancora in vita: incontrato un gruppo di pellegrini provenienti dalla Germania, nonostante non conoscesse la loro lingua, si rivolse a loro in tedesco; Giordano di Sassonia, invece, racconta che mentre camminava sotto la pioggia sotto un violento temporale l'acqua non lo toccava.[1] La sua memoria fu venerata dai domenicani sin dalla morte: Bernardo Gui tramanda che a 23 anni dal suo trapasso il suo corpo venne riesumato dal cimitero del monastero di Bouchet e fu trovato incorrotto; decaduta l'abbazia di Bouchet durante lo scisma d'Occidente, il suo corpo fu traslato nel convento domenicano di Orange, dove i frati ottennero da papa Martino V di esporlo alla venerazione dei fedeli. I resti di Bertrando furono bruciati dai protestanti nel 1561, durante le guerre di religione.[2] Un altare eretto in suo onore sopravvisse a Bouchet e nel 1870 il vescovo di Valence ne riconobbe il culto ab immemorabili. Papa Leone XIII, con decreto del 14 luglio 1881, ne confermò il culto con il titolo di beato e concesse alle diocesi di Valence e Nîmes di celebrarne la festa il 6 settembre.[3][2] Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 6 settembre.[4] NoteBibliografia
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