Si laureò nel 1873 a Berlino con una tesi intitolata "Die Stellung des Dinges an sich in Kants Ästhetik und Analytik" (Il ruolo della cosa in sé nell'estetica e nell'analitica di Kant).
Alcune delle sue pubblicazioni rivestono un importante ruolo nello studio della filosofia e della logica tedesca. Tra esse vi sono da citare Martin Knutzen e il suo tempo (1876), Il criticismo di Kant (1878) e Gli assiomi della geometria (1876) in cui lo studio della geometria non euclidea viene interpretato in chiave filosofica. Fu direttore delle edizioni di Kant e di Leibniz per l'Accademia di Berlino dopo la morte di Dilthey.
Opere
Martin Knutzen und seine Zeit. 1876
Die Axiome der Geometrie, eine philosophische Untersuchung der Riemann-Helmholtz'schen Raumtheorie. Leipzig: Voss 1877
Kant's Kriticismus in der ersten und in der zweiten Auflage der Kritik der reinen Vernunft. 1878