Battaglia di Lüshunkou
La battaglia di Lüshunkou fu uno scontro militare combattuto il 21 novembre 1894 tra le truppe dell'Impero Giapponese e l'esercito dell'Impero Cinese nell'ambito della prima guerra sino-giapponese AntefattiDopo la sconfitta nella battaglia del fiume Yalu e in altri scontri di minore importanza nella penisola del Liaodong le truppe cinesi dell'esercito Beiyang si ritirarono nella città di Lüshunkou (chiamata anche Port Arthur), ritenuta imprendibile grazie alle fortificazioni e all'artiglieria. SvolgimentoUna parte della seconda armata dell'Esercito Imperiale Giapponese guidata dal maresciallo di campo Ōyama Iwao sbarcò a Pi-tse-wo (attuale Pikou, Laioning, Cina) il 24 ottobre 1894. Le forze giapponesi avanzarono rapidamente catturando la città di Kinchow (moderna Jinxian, Laioning) il 6 novembre e la città portuale di Dalian il 7 novembre. L'assalto a Lüshunkou iniziò dopo la mezzanotte del 21 novembre. I giapponesi assaltarono la fortezza nonostante i bombardamenti pesanti a cui furono sottoposti. Le fortificazione sulla costa riuscirono a resistere per diverse ore, ma alle 17:00 una cadde in mano ai giapponesi. Durante la notte del 22 novembre i cinesi disertarono abbandonando le loro postazioni e lasciando in mano al nemico 57 pezzi d'artiglieria di grosso calibro e 163 di piccolo calibro. Appena entrati in città i giapponesi furono bersagliati dai colpi di alcuni soldati cinesi che si erano nascosti nelle case vestiti da civili. I giapponesi iniziarono una caccia al nemico casa per casa, uccidendo anche molti civili che opponevano resistenza. Eventi posterioriLa presenza di giornalisti occidentali a Lüshunkou fece sì che la notizia del massacro della popolazione divenne noto nei giornali occidentali, alcuni giustificarono questo massacro come la risposta al trattamento che i cinesi avevano riservato ai giapponesi prigionieri di guerra a Pyongyang ma l'immagine del Giappone ne uscì comunque gravemente danneggiata a livello internazionale. Bibliografia
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