Bathysanthus sinforosa

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Bathysanthus sinforosa
Immagine di Bathysanthus sinforosa mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae

North American lineage

SottotribùSolidagininae
Genere Bathysanthus
G.L.Nesom, 2018
Specie B. sinforosa
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Bathysanthus
Specie B. sinforosa
Nomenclatura binomiale
Bathysanthus sinforosa
G.L.Nesom, 2018

Bathysanthus sinforosa G.L.Nesom, 2018 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Solidagininae. Bathysanthus sinforosa è anche l'unica specie del genere Bathysanthus G.L.Nesom, 2018.[1][2][3]

Etimologia

Il nome generico (Bathysanthus) deriva dal greco "batys" (= profondo) e "anthus" (= fiore), alludendo al suo habitat nel fondo dei canyons. L'epiteto specifico ( sinforosa ) deriva da Santa Sinforosa, una santa della Chiesa cattolica, nome usato in riferimento alla località di raccolta.[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Guy L. Nesom (1945-) nella pubblicazione " Phytoneuron. Digital Publications in Plant Biology" ( Phytoneuron 2018-37: 1) del 2018.[5] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Descrizione

Portamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo aromatico.[6][7][8][9][10][4]

Fusto. La parte aerea è eretta, lignescente e ramosa. Le superfici sono minutamente pubescenti con minuscoli peli bianchi lunghi meno di 0,1 mm e piegati vicino all'apice. Altezza massima: 1 metro

Foglie. Le foglie sono disposte in modo alternato, picciolate o sessili. La lamina è semplice, con forme da strettamente oblanceolate a strettamente ellittiche, attenuata basalmente verso il picciolo lungo 2 - 7 mm; i margini sono interi, piatti e l'apice è acuto. La superficie è priva di ghiandole ma minutamente pubescente. Dimensione delle foglie: lunghezza 1 - 5 cm; larghezza 1,5 - 5 mm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da grappoli sciolti di capolini raccolti in formazioni corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino peduncolato di tipo disciforme; i peduncoli sono bratteati. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate, composto da 8 - 12 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, con forme da oblunghe a oblungo-lanceolate, con superficie glabra, apice arrotondato, margini ialini talvolta leggermente fimbriati, con una zona mediana verde che si allarga gradualmente distalmente e con una vena mediana aranciata, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 - 3 serie. Il ricettacolo può essere provvisto o privo di pagliette a protezione alla base dei fiori; la forma è piatta o da convessa a conica. Lunghezza dei peduncoli: 2 - 7 mm. Dimensione degli involucri: larghezza 1,5 - 2 mm; lunghezza: 2,5 - 3,5 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi o (raramente) funzionalmente maschili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • Corolla: (solamente fiori del disco) la forma è imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, riflesso-elicoidali, hanno una forma strettamente triangolare; il colore è bianco o violaceo. Lunghezza della corolla: 2 mm.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][12]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[6] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti, brevi o lunghi a seconda della specie) e con le linee stigmatiche marginali separate.[13] I due bracci dello stilo sono in genere filiformi e papillosi.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo;

  • achenio: gli acheni, con forme oblunghe-obovate appiattite e superficie liscia, hanno 2 - 4 nervature longitudinali; sono strigosi senza ghiandole;
  • pappo: il pappo è formato da una serie di 20 - 25 setole fragili.

Biologia

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

La specie di questa voce è distribuita nel Messico nord-orientale.[3]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Bathysanthus (insieme alla sottotribù Pentachaetinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù attualmente è divisa in 6 gruppi informali. Il genere di questa voce appartiene al Solidago group.[2]

I caratteri distintivi della specie Bathysanthus sinforosa sono:[4]

  • il portamento è basso-erbaceo lignescente;
  • le foglie hanno delle forme lineari-lanceolate con margini interi;
  • i capolini (piccoli) formano dei grappoli panicolato-corimbosi;
  • i fiori del raggio sono assenti.

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020.
  3. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 28 aprile 2024.
  4. ^ a b c Nesom 2018.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 28 aprile 2024.
  6. ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
  10. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 320.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  13. ^ Judd 2007, pag. 522.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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