Basilica di San Sebastiano (Palazzolo Acreide)
La basilica di San Sebastiano è un luogo di culto ubicato in Piazza del Popolo a Palazzolo Acreide.[1] Appartiene al vicariato di Palazzolo-Floridia dell'arcidiocesi di Siracusa (arcipretura di Palazzolo Acreide) ed è sede dell'omonima parrocchia. StoriaEpoca aragoneseLa prima chiesa dedicata a San Sebastiano fu costruita probabilmente nella seconda metà del XV secolo nello stesso sito dove già esisteva la chiesa di San Rocco, edificata dopo il 1414 e subito abbandonata. Al 1 maggio 1414 risale il ritrovamento del simulacro di San Sebastiano presso la penisola di Magnisi.[2][3] In un contesto storico caratterizzato da numerosi casi di peste, l'evento determina la deposizione del primitivo patrono intercessore San Rocco, invocato dagli appestati, e la dedicazione, con conseguente intronizzazione, di San Sebastiano, martire invocato per la prevenzione dei contagi infettivi. Secondo tempio. Ingrandimento e perfezionamento della struttura a navata unica, motivato dalla crescente diffusione del culto. Epoca spagnolaLe scosse sismiche del 9 e 11 gennaio 1693, altrimenti noto come terremoto del Val di Noto, radono al suolo il primitivo monumento e cancellano, con la distruzione degli archivi, gran parte della memoria storica di una estesa area della Sicilia sud - orientale. Terzo tempio. Epoca unitaria
La città è suddivisa in contrade cui fanno capo altrettante chiese (dedicate rispettivamente a San Paolo, San Sebastiano, San Michele, Sant'Antonio). La chiesa di San Paolo aveva supremazia su tutte.[4]
Le reciproche scaramucce e dispetti tra sammastianisi e sampaulisi, per sanguigne passioni e viscerale attaccamento alle tradizioni, assumono dimensioni tali da costituire oggetto d'analisi da parte dell'antropologo Giuseppe Pitrè.[5] Epoca contemporaneaIl 13 dicembre 1990 dopo il sisma di Santa Lucia o terremoto di Carlentini le strutture sono soggette ad interventi di manutenzione e di restauro.
FacciataUna monumentale scalinata costruita nel 1877 (due rampe per un totale di 25 gradini) raccorda il piano stradale con il ballatoio - balconata su cui insistono i portali d'accesso alla basilica. La maestosa facciata barocca, realizzata in pietra giuggiolona, è ripartita su tre ordini divisi in tre corpi delimitati da lesene binate, un unico corpo centrale costituisce il terzo livello. Elaborati cornicioni e marcapiano dalle ricche modanature separano i livelli, ringhiere in ferro battuto proteggono i rispettivi camminamenti. I portali laterali sono delimitati da colonne scanalate sormontate da capitelli corinzi sormontati da timpani sovrapposti ad arco spezzato. Architravi con decorazioni fitomorfi e testa di putto intermedia ornano la cornice dei due ingressi. Finestre cieche con cornici mistilinee o occhialoni a cartiglio, (perimetro equivalente all'intersezione di un'ellisse e un rettangolo), sormontano i varchi d'accesso laterali. Il portale centrale presenta una coppia di leoni in pietra bianca scolpiti da Mario Diamanti, ideatore e realizzatore dell'intero prospetto, decorazioni in rilievo abbelliscono gli alti plinti delle colonne binate che presentano la parte inferiore del fusto arabescata. L'arco a tutto sesto dell'ingresso mostra putti nei pennacchi, architrave con motivi floreali sormontato da timpani sovrapposti spezzati. Costituisce vano intermedio la nicchia contenente la statua raffigurante San Sebastiano Martire. Il secondo ordine delimitato da pilastri acroteriali (le statue d'abbellimento non furono mai realizzate), comprende grandi volute a vela di raccordo, alla base volute a ricciolo e controvolute. Il corpo centrale è occupato da un timpano che ricalca lo stile e l'architettura del manufatto simile posto al primo livello. Nell'edicola è collocato il quadrante di un orologio elettrico andato a rimpiazzare l'orologio meccanico installato per la prima volta nel 1885. Il terzo ordine è costituito da un solo corpo centrale delimitato da pilastri acroteriali con cuspidi ad obelisco (piramidali), comprende vele con volute a ricciolo di raccordo e una monofora intermedia con funzioni di cella o loggia campanaria. Chiude la prospettiva un'incastellatura in ferro battuto posta a quota 42 metri sul livello della piazza, ove svetta u palieddu, una banderuola segnavento con foggia di bandiera. Controfacciata: cantoria e organo addossati al manufatto e sospesi sul portale, La struttura presenta una raffinata decorazione in stucco. InternoImpianto a croce latina ripartito in tre navate separate da quattro pilastri per lato con semicolonne sorreggenti cinque arcate. La navata centrale e quella destra si concludono con absidi circolari. La volta della navata presenta un apparato pittorico con scene raffiguranti Martirio di San Sebastiano con nugolo di frecce, San Sebastiano processato da Diocleziano, Gloria Celeste di San Sebastiano Martire Cristiano. Il perimetro della navata e del presbiterio è contraddistinto da un elaborato cornicione delimitato da un'artistica inferriata in ferro battuto smaltato. Navata destra
Navata sinistra
Absidi
In tali ricorrenze la fisionomia dell'altare maggiore cambia notevolmente. Grandi apparati decorativi adornano gli ambienti interni dell'intero edificio. Maestosi baldacchini, frutto di stratificazioni di tessuti, panneggi, paramenti e arredi liturgici addobbano il presbiterio. Un apparato effimero è sovrapposto all'area corrispondente al grande dipinto absidale. La pittura cela la nicchia ove è riposto il simulacro occultandolo alla vista dei fedeli per lunghi periodi dell'anno, consuetudine molto in voga nelle chiese delle province sud - orientali dell'Isola. L'architettura temporanea riproduce il frontone di un tempio con un'edicola strombata al centro delimitata da teorie di colonne (scanalate e argentate (edizione 2018), tortili e arabescate (edizioni trascorse)), all'interno della quale scivola con opportune guide, l'icona nella funzione denominata Svelata. Con questa operazione la figura del Santo appare e si mostra ufficialmente ai fedeli, ai devoti, alla pubblica venerazione dopo l'operazione di velatura compiuta alla fine dei festeggiamenti precedenti. SacrestiaAmbiente ubicato dietro l'altare. MuseoL'ambiente custodisce i fercoli processionali del simulacro e delle reliquie. Confraternita
Feste
Le feste patronali sono note per la scinnuta (deposizione dalla custodia abituale con relativa preventiva svelatura) e la sciuta (uscita dal tempio), quest'ultima operazione accompagnata dal rumoroso sparo di mortaretti (altrimenti definito moschetteria, masculiata o maschiata, alborata), congiuntamente allo spettacolare lancio di 'nzareddi [6] (fettucce colorate). Set cinematograficoLa connotazione barocca dell'edificio, la scenografica scalinata e l'intera prospettiva della piazza hanno ispirato e costituito ambientazione cinematografica per i seguenti film:
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
|