Bartolomeo GrazioliBartolomeo Grazioli (Fontanella Grazioli, 25 settembre 1804 – Belfiore, 3 marzo 1853) è stato un presbitero e patriota italiano, uno dei "Martiri di Belfiore". BiografiaDi umili origini, entrò giovane in Seminario a Mantova ed unì alla sua inclinazione pastorale un forte anelito di indipendenza politica per la patria.[1]
Nel 1848 aderì al movimento irredentista, del quale divenne un capo locale. Arrestato dalla polizia austriaca mentre era parroco di Revere, fu impiccato nella valletta di Belfiore con il conte veronese Montanari e con il bresciano Tito Speri il 3 marzo 1853, in quanto reo confesso dei reati contestati, tra i quali spiccò l'accusa di aver svolto opera di proselitismo per il movimento rivoluzionario e per l'eversione.[1] Note
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