Axel Kicillof
Axel Kicillof (Buenos Aires, 25 settembre 1971) è un politico ed economista argentino. BiografiaFiglio di una coppia d'origine ebraica, lo psicoanalista Daniel Kicillof e la psicologa Nora Barenstein, entrambi aschenaziti non praticanti,[1][2][3] ha dapprima frequentato il Colegio Nacional de Buenos Aires e poi l'Università di Buenos Aires dove si è laureato con lode in Economia. Successivamente ha continuato la carriera universitaria conseguendo un dottorato e pubblicando alcuni testi scientifici[4]. In questi stessi anni Kicillof ha aderito al movimento studentesco TNT e ha assunto una posizione critica nei confronti delle politiche neoliberali dell'allora governo di Carlos Menem. È un convinto sostenitore delle politiche economiche keynesiane[4]. Dal 1998 al 2010 ha ricoperto l'incarico di professore associato d'Economia presso l'Università di Buenos Aires. Ha anche tenuto corsi presso l'Università Nazionale di Quilmes, l'Università Nazionale di General Sarmiento e la prestigiosa Scuola Superiore di Commercio Carlos Pellegrini. Nel dicembre 2011, con l'inizio del secondo mandato della presidente Cristina Fernández de Kirchner Kicillof è stato nominato segretario per la politica economica e la pianificazione dello sviluppo. In piena ascesa politica, egli ha svolto durante questo mandato un ruolo chiave nel processo di ri-nazionalizzazione dell'ex-compagnia petrolifera statale YPF[4]. Il 20 novembre 2013 è stato nominato ministro dell'Economia dalla presidente [5]. In qualità di ministro ha invano trattato con i fondi speculativi per il rifinanziamento dei bond argentini[6]. Il fallimento della trattativa ha portato il paese sudamericano in default tecnico[7]. In occasione delle votazioni del 2015 è stato eletto deputato per la città di Buenos Aires. Il 27 ottobre 2019 è stato eletto presidente della provincia di Buenos Aires con il 52% dei voti[4]. Vita privataÈ sposato con la ricercatrice in Lettere Soledad Quereilhac. Hanno due figli.[3] Note
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