Troncato: al 1º di rosso allo scaglione d'argento, coricato e rivoltato; al 2º d'azzurro, a due leoni d'oro, linguati di argento, affrontati, tenenti una spica di riso d'argento.
Noti anche col primo nome di De Arisis, sono nobili rurali presenti già in tempi antichi, tra i loro primi esponenti vi è Aricius de Alemania, iscritto nell'elenco visconteo del 1388[1]. Annoverati tra gli iscritti alla matricola malatestiana del 1406, furono inizialmente residenti a Botticino, anche se Lo Spreti fa risalire le origini presso l'abitato di S. Eufemia della Fonte. La famiglia è ricordata anche per gesti eroici come la difesa delle mura bresciane durante l'assedio visconteo del 1438. Tra gli esponenti di maggior spicco vi è Cesare Arici, poeta e letterato del XVIII secolo.
Il nome della famiglia, deriverebbe dalla parola latina Arisa, ossia spiga, riportata anche nello stemma di famiglia.[2]
Stemma di famiglia
Cesare Arici, poeta e letterato noto esponente della famiglia
Lo stemma della famiglia Arici consiste in uno scaglione di argento coricato e rivolto su rosso - 2 leoni controrampanti di oro tenenti una spiga di riso di argento tra le anteriori su azzurro.[3][4][5]
^Araldica Stemmi Arizzi - Valle Brembana, su stemmi.vallebrembana.org. URL consultato il 25 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).