Arcidiocesi di Guayaquil

Arcidiocesi di Guayaquil
Archidioecesis Guayaquilensis
Chiesa latina
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Diocesi suffraganee
Babahoyo, Daule, San Jacinto, Santa Elena
 
Arcivescovo metropolitacardinale Luis Gerardo Cabrera Herrera, O.F.M.
AusiliariGerardo Miguel Nieves Loja[1],
Gustavo Adolfo Rosales Escobar[2]
Arcivescovi emeritiAntonio Arregui Yarza
Presbiteri285, di cui 175 secolari e 110 regolari
7839 battezzati per presbitero
Religiosi148 uomini, 411 donne
Diaconi33 permanenti
 
Abitanti2.630.000
Battezzati2.234.000 (84,9% del totale)
StatoEcuador
Superficie2.291,77 km²
Parrocchie164
 
Erezione29 gennaio 1838
Ritoromano
CattedraleSan Pietro
IndirizzoApartado 09-01-254, Calle Clemente Ballén 501 y Chimborazo, Guayaquil, Ecuador
Sito webwww.arquidiocesisdeguayaquil.org.ec
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Ecuador

L'arcidiocesi di Guayaquil (in latino: Archidioecesis Guayaquilensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Ecuador. Nel 2022 contava 2.234.000 battezzati su 2.630.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo cardinale Luis Gerardo Cabrera Herrera, O.F.M.

Territorio

L'arcidiocesi comprende l'intero cantone di Guayaquil nella provincia del Guayas, ad eccezione delle parrocchie civili rurali di Juan Gomez Rendon (Progreso), Morro, Posorja, Puna e Tenguel.

Sede arcivescovile è la città di Guayaquil, dove si trova la cattedrale di San Pietro.

Il territorio è suddiviso in 164 parrocchie.

Storia

La diocesi di Guayaquil fu eretta il 29 gennaio 1838 con la bolla In supremo beati di papa Gregorio XVI, ricavandone il territorio dalla diocesi di Cuenca (oggi arcidiocesi). Era originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Lima.

Il 13 gennaio 1848 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Quito.

Dopo il trasferimento del vescovo Garaycoa alla sede metropolitana di Quito nel 1851, il tentativo del governo ecuadoriano di intromettersi negli affari ecclesiastici provocherà una vacanza della sede durata dieci anni.

La crisi dei rapporti tra il governo e la diocesi continuò negli anni successivi. Nel 1865 il presidente Gabriel García Moreno comunicava al vescovo Aguirre che il suo ausiliare Luis de Tola y Avilés non poteva lasciare la città «perché la sua condotta [...] manifesta la sua adesione agli implacabili nemici dell'ordine, della proprietà, delle Religione e del Governo».

Il 23 marzo 1870 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Portoviejo (oggi arcidiocesi).

Nel 1888 il vescovo del Pozo fu sospeso dalla Santa Sede per motivi che non furono mai chiariti, ma sicuramente politici. Si recò in esilio volontario a Lima e poi in Cile, mentre la sede di Guayaquil, già allora considerata fra le più importanti del paese restava amministrata da un amministratore apostolico.

Dopo ventott'anni di sede vacante l'elezione del vescovo Riera fu molto laboriosa. Nel 1915 invece il governo dimostrò un'attitudine più conciliante e propose di collaborare all'individuazione del candidato più adatto. La scelta della Sede Apostolica cadde però su Andrés Machado, sgradito sia all'arcivescovo di Quito sia al governo. A partire dal 1917 il governo ecuadoriano rinunciò definitivamente al diritto di patronato nell'elezione dei vescovi.

Il 15 luglio 1948, il 6 maggio 1950 e il 26 luglio 1954 cedette altre porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente del vicariato apostolico di Los Ríos (oggi diocesi di Babahoyo), della prefettura apostolica delle Galápagos (oggi vicariato apostolico) e della prelatura territoriale di El Oro (oggi diocesi di Machala).

Il 22 gennaio 1956 è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana in forza della bolla Cum in Aequatoriana Republica di papa Pio XII.

Il 3 gennaio 1970, con la lettera apostolica Quantopere Maria, papa Paolo VI ha proclamato la Beata Maria Vergine della Mercede patrona principale dell'arcidiocesi.[3]

Successivamente ha ceduto porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione di nuove diocesi:

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Francisco Xavier de Garaycoa † (1838 - 5 settembre 1851 nominato arcivescovo di Quito)
    • Sede vacante (1851-1861)
  • José Tomás Aguirre y Anzoategui † (22 luglio 1861 - 14 maggio 1868 deceduto)
  • José María Lizarzaburo y Borja, S.I. † (22 novembre 1869 - 1877 deceduto)
    • Sede vacante (1877-1884)
  • Roberto María Pozo y Martín, S.I. † (13 novembre 1884 - 1909 ? deceduto)[4]
  • Juan María Riera, O.P. † (19 gennaio 1912 - 20 novembre 1915 deceduto)
  • Andrés Machado, S.I. † (26 aprile 1916 - 22 gennaio 1926 deceduto)
  • Carlos María Javier de la Torre † (20 dicembre 1926 - 8 settembre 1933 nominato arcivescovo di Quito)
    • Sede vacante (1933-1937)
  • José Felix Heredia Zurita, S.I. † (16 dicembre 1937 - 2 agosto 1954 deceduto)
  • César Antonio Mosquera Corral † (11 ottobre 1954 - 11 marzo 1969 ritirato[5])
  • Bernardino Echeverría Ruiz, O.F.M. † (10 aprile 1969 - 7 dicembre 1989 ritirato)
  • Juan Ignacio Larrea Holguín † (7 dicembre 1989 succeduto - 7 maggio 2003 ritirato)
  • Antonio Arregui Yarza (7 maggio 2003 - 24 settembre 2015 ritirato)
  • Luis Gerardo Cabrera Herrera, O.F.M., dal 24 settembre 2015

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 2.630.000 persone contava 2.234.000 battezzati, corrispondenti all'84,9% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 792.320 898.578 88,2 88 43 45 9.003 94 138 58
1966 1.025.000 1.052.000 97,4 185 55 130 5.540 43 510 69
1968 ? 1.291.895 ? 207 66 141 0 230 474 59
1976 1.300.000 1.600.000 81,3 213 71 142 6.103 1 172 571 77
1980 1.699.165 1.810.000 93,9 225 96 129 7.551 168 592 96
1990 2.607.000 2.800.000 93,1 238 125 113 10.953 17 268 541 181
1999 3.200.000 3.500.000 91,4 218 136 82 14.678 21 106 487 191
2000 3.260.000 3.600.000 90,6 275 190 85 11.854 23 103 494 191
2001 3.400.000 3.600.000 94,4 232 150 82 14.655 27 99 496 192
2002 3.400.000 3.600.000 94,4 242 157 85 14.049 24 104 502 192
2003 3.400.000 3.600.000 94,4 253 163 90 13.438 26 111 509 193
2004 3.000.000 3.400.000 88,2 217 175 42 13.824 25 65 411 203
2006 3.022.000 3.357.000 90,0 339 207 132 8.914 25 155 523 221
2013 2.783.913 3.275.192 85,0 310 190 120 8.980 21 158 449 202
2016 2.898.875 3.410.799 85,0 341 213 128 8.501 19 146 406 215
2019 2.968.600 3.475.270 85,4 356 228 128 8.338 33 148 411 218
2021 3.005.000 3.525.000 85,2 383 260 123 7.845 32 152 294 218
2022 2.234.000 2.630.000 84,9 339 175 110 6.590 ? ? ? 164

Note

  1. ^ Vescovo titolare di Tigisi di Numidia.
  2. ^ Vescovo titolare di Glavinizza.
  3. ^ (LA) Lettera apostolica Quantopere Maria, AAS 62 (1970), pp. 206-207.
  4. ^ Fu sospeso dalla Santa Sede dal governo della diocesi nel 1888, ma, nonostante risiedesse a Lima e poi a Valparaíso, non accettò di dimettersi. La diocesi era intanto governata da amministratori apostolici. Vedi S. Castillo Illingworth, op. cit., passim.
  5. ^ Nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Vescovio.

Bibliografia

  • (ES) Santiago Castillo Illingworth, La Iglesia y la Revolución Liberal, Quito, 1995, pp. 107–126, 132-140, 182-184, 288-321
  • (LA) Bolla In supremo beati, in Raffaele de Martinis, Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima, Tomo V, Romae, 1893, p. 173
  • (LA) Bolla Cum in Aequatoriana Republica, AAS 48 (1956), pp. 250–252

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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