Arbitro (sport)L'arbitro è la figura sportiva cui compete - nella quasi totalità delle discipline - la direzione ufficiale della gara.[1] CompitiTalvolta chiamato anche direttore o giudice di gara, ha in carico la direzione imparziale e responsabile dell'incontro.[2] Per svolgere al meglio il proprio compito è affiancato da assistenti e collaboratori, nonché da strumenti tecnologici: tale accorgimento è nato soprattutto per prevenire eventuali conseguenze causate da decisione errate che l'arbitro assume.[2][3] Altro elemento importante è l'inappellabilità delle sue decisioni[2]; normalmente - negli sport di squadra - gli unici atleti cui è concesso discutere con l'arbitro sono i capitani delle squadre in campo.[2] Assieme agli atleti, inoltre, è l'unica altra persona ammessa sul campo di gara.[2] Agli inizi del XX secolo, quando la figura non era prevista, accadeva di frequente che i capitani si accordassero tra loro per limitare e dirimere le controversie sul campo.[2] L'arbitro ha inoltre il compito di segnalare e sanzionare falli e scorrettezze commessi non solo dagli atleti ma anche dagli allenatori.[2] Gli spettano infine la convalida del risultato e la compilazione del referto di gara (anche per segnalare eventuali fatti di rilievo).[2] Per quanto attiene alle discipline con palla, i regolamenti specificano che eventuali contatti del pallone con l'arbitro non sono da considerarsi irregolari, anche qualora abbiano conseguenza sul gioco. anche se, nel calcio, dalla stagione sportiva 2019/2020 se l'arbitro viene toccato si riprenderà con una rimessa dello stesso.[4] EquipaggiamentoOpportunamente dotato di un abbigliamento che lo distingua dagli atleti in campo, l'arbitro ha in suo possesso appositi strumenti per monitorare l'andamento del gioco.[2] È possibile citare, tra gli altri[2]:
Nella cultura di massaIl fatto di essere l'unica persona deputata alla conduzione della gara consegna all'arbitro un'indubbia dose di responsabilità, ancor più gravata dalle possibili conseguenze di decisioni errate[5]; in ragione di ciò, gli arbitri sono spesso risultati bersaglio di polemiche o aggressione da parte di atleti e tifosi.[6] I sostenitori delle squadre, in particolare, hanno storicamente inserito l'arbitro in cori che - goliardicamente - lo definiscono «cornuto» (facendo riferimento ad un presunto tradimento coniugale) oppure «venduto» (sottintendendo la corruttibilità dello stesso).[7] Arbitri per disciplina sportivaPer una descrizione dettagliata, si invita a visionare le singole voci:
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