Antonio Brilla nacque a Savona nel 1813 da Giacomo Brilla e Concessa Nervi. Nella sua lunga carriera ha prodotto numerose pitture, incesellature, intagli e sculture, in particolare in ceramica, gesso, stucco e legno, che ornano chiese, oratori e palazzi di tutta la Liguria. La sua produzione si stima superi i 1500 pezzi. Gran parte delle notizie relative alla sua vita ci sono giunte grazie ad una biografia scritta dalla nipote Maria Gustavino, la quale ricoprì il ruolo di sua segretaria durante gli ultimi venti anni di attività artistica.
Antonio, pur rimanendo fondamentalmente autodidatta, fu apprendista prima presso il padre, poi in una fabbrica locale di ceramica a partire dall'età di otto anni e infine in modo discontinuo nel laboratorio del pittore savonese Agostino Oxilia (discepolo di Paolo Gerolamo Brusco).
Una delle sue prime opere fu realizzata insieme al padre nel 1836. Si tratta della flagellazione di Cristo, commissionata dalla Confraternita dei penitenti rossi di Cortemilia. Due anni dopo si sposò con Francesca Forzano, sorella del musicista Antonio Forzano. Poco più tardi si recò a Firenze in compagnia del marchese Gerolamo Gavotti e dello storico Tommaso Torteroli, entrambi savonesi. Rimase nella città di Dante circa tre mesi, durante i quali ebbe occasione di conoscere Lorenzo Bartolini e Giovanni Duprè, con il quale rimase in contatto per tutta la vita.
Rientrato a Savona, aprì uno studio in città nella ottocentesca via Caboto, adiacente alla piazza del Duomo. Decorò personalmente la facciata delle casa con statue dedicate ad artisti locali del recente passato. L'abitazione fu poi demolita insieme a gran parte del quartiere nel 1938 per fare posto ad un ambizioso progetto che prevedeva la costruzione del palazzo della Prefettura. Tali interventi non furono mai realizzati a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Le quattro statue che ornavano la facciata della casa del Brilla furono risparmiate e si trovano oggi (2013) collocate nei giardini di piazza del Popolo.
A partire dagli anni quaranta del XIX secolo, intensificò la sua attività occupandosi principalmente di restauro di opere lignee settecentesche per la varie confraternite e chiese di Savona. In questo periodo produsse altresì numerose polene per i vascelli che venivano costruiti nei vicini cantieri navali di Varazze.
Nel 1842 realizzò il gruppo ligneo la consegna delle chiavi a san Pietro per la chiesa diFinale Marina. Successivamente realizzò altre due statue di santi richiestegli a SpotornoLoano e a Pietra Ligure.
Si occupò anche di arte ceramica, collaborando attivamente con la fabbrica di Sebastiano Ricci a Savona. Ciò gli consentì di partecipare a varie esposizioni: a Genova nel 1872 e nel 1880, a Milano nel 1881 e a Torino nel 1883.
Fu anche uno dei più celebri artefici di figurine per i presepi liguri, ai quali diede un'impronta caratteristica, con la sua capacità di ideare personaggi sempre nuovi e diversi. I rudimenti di tale arte gli furono trasmessi dal padre, di mestiere muratore, che si occupava anche di scultura e modellazione di figurine per presepi, secondo un'antica tradizione di famiglia.
Poche opere invece sopravvivono o sono conosciute della sua attività di intagliatore di avorio e cesellatore d'argento, in particolare per decorazioni dei crocifissi. Una di queste opere dovrebbe ancora sopravvivere nella Chiesa dei Santi Vittore e Carlo di Genova.
Dal matrimonio con Francesca Forzano ebbe tre figli:
Francesco Brilla (1842-1910) che fu allievo a Genova di Santo Varni con cui collaborò per alcuni anni prima di tornare a Savona. La sua attività artistica non fu di rilievo.
Michele Brilla (1845-1917) che studiò all'Accademia di Genova e Torino. Ebbe un discreto successo come decoratore di ceramiche.
Collegiata di San Giovanni Battista a Finale Ligure: statua di San Giovanni Battista sulla facciata, statua della consegna delle chiavi a san Pietro e statue delle Virtù nell'interno della Chiesa;
Chiesa parrocchiale di Stella San Bernardo: altari laterali e altare maggiore (oggi perduti). Incerta attribuzione del quadro della VII stazione della Via Crucis (in sostituzione dell'originale settecentesco andato distrutto), forse opera del figlio Stefano Brilla.
Parrocchiale di San Michele Arcangelo, Cortemilia (Cuneo). Cassa della passione: La Flagellazione di Cristo (col padre Giacomo). Legno di tiglio policromo. 1836/37