Mignani nasce a Bologna nel 1786, figlia di Antonio, commerciante manifatturiere, e Teresa Mazzacurati[5], dimostrando fin da giovane l'attitudine per il disegno venendo ben presto invitata ad approfondire la sua passione sotto la guida di Vincenzo Armani[6] (1750-1825) e di Jacopo Alessandro Calvi, noto anche con lo pseudonimo di Sordino, che la indirizza allo studio dei pittori rinascimentali da Raffaello Sanzio ad Annibale Carracci.[1]
All'età di 24 anni, con la benedizione del maestro Calvi, fa la sua prima esposizione con un dipinto a tema religioso, una grande pala d'altare raffigurante san Francesco d'Assisi, destinata alla chiesa della Certosa di San Girolamo di Casara[6][7], iniziando da quel momento a farsi conoscere nell'ambiente artistico bolognese e ricevendo committenze per ritratti, quadri con soggetti sacri e profani e pale d'altare.[1]
Nel 1815, in età avanzata secondo gli standard dell'epoca, sposa Giambattista Grilli Rossi, professore di poetica e retorica all'università di Bologna[6][8], entrambi contribuendo a una discreta stabilità economica affidandosi esclusivamente ai proventi della loro attività, contando anche sul sempre maggior successo personale tale che, nel 1824, viene aggregata come accademica d'onore presso la locale accademia di belle arti.[1][9]
Dal 1837 la pittrice, causa l'improvvisa morte del marito, viene a trovarsi in gravi difficoltà economiche; sia il suo cagionevole stato di salute che la diminuzione delle committenze[6], anche per il mancato adeguamento ai gusti romantici di metà Ottocento[6], le fanno rasentare uno stato d'indigenza tale da decidere di inviare una petizione all'allora papa Gregorio XVI pregandolo di intercedere, con successo, per la pensione che sarebbe spettata al marito. Oltre a questa il prof. Luigi Valeriani, collega del marito, decide di disporre un ulteriore lascito di 200 scudi, contribuendo così a farle trascorrere con maggiore serenità gli ultimi anni di vita.[1][5]
Mignani muore il 25 dicembre 1846[5], all'età di 60 anni, venendo tumulata nel Loggiato delle Tombe della Certosa di Bologna, al n. 254.[10][6][11] Lascia tuttavia il ricordo della sua arte nelle numerose opere conservate in collezioni museali e nelle chiese di Bologna e del vicino territorio.[1]
^Strenna storica bolognese, Bologna, Pàtron, 2006, p. 208, ISBN9788855529044.
^ Emilio De Tipaldo, Grilli (Giambattista), in Biografia degli Italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti del secolo XVIII, e de' contemporanei, vol. 4, Tip. di Alvisopoli, 1837, p. 83.
Ilaria Chia e Giovanni Tamarri, Pittrici bolognesi. Donne e professioniste nel primo Ottocento : Carlotta Gargalli, Anna Mignani, Maria Crescimbeni, Bologna, Tipografia Azeta Print Service, 2013, pp. 45-83.
(EN) Babette Bohn, Women Artists, Their Patrons, and Their Publics in Early Modern Bologna, Pennsylvania, Pennsylvania State University Press, 2021, p. 229, ISBN9780271086965.