Angelo Grillo, al secolo Vincenzo Grillo (Genova, 1557 – Parma, ottobre1629), è stato uno scrittore e poetaitaliano, «uno dei poeti più letti e ammirati in Italia, influente al punto da entrare nel canone dei massimi lirici tra Cinque e Seicento, accanto a Tasso, Chiabrera e Marino»[1].
Per tre volte ricoprì la carica di Presidente della Congregazione Cassinese.[4]
Grillo intrecciò amicizia con molti letterati del suo tempo tra cui Guarini, Chiabrera, Casoni, Marino, Imperiali, Rinuccini e Bruni.[5] Fu soprattutto intimo del Tasso negli anni di reclusione a Sant'Anna (secondo i contemporanei proprio lui si sarebbe adoperato per la liberazione del poeta[6]) ma ebbe pure legami notevoli con Torquato Accetto con cui, risiedendo a Napoli, intrattenne un significativo rapporto epistolare all'interno dell'Accademia degli Oziosi. Tasso gli dedicò il Discorso dell'arte del dialogo, Marino lo celebrò nella Galeria, Imperiale nello Stato rustico e Boccalini nei Ragguagli di Parnaso.[7] I suoi madrigali furono musicati da Claudio Monteverdi, Filippo Bonaffino, Orazio Vecchi, Luca Marenzio, Giuliano Paratico, Salamone Rossi, Pomponio Nenna e altri.[8]
Poetica
La poesia di Grillo si pone nel solco della Riforma cattolica e subisce l’influenza dei teorici del movimento della Devotio moderna. Alcuni punti caratteristici di questa scuola di spiritualità, come l’impostazione cristocentrica, il dialogo con la propria intimità, l’interiorizzazione dei rapporti dell’anima con Dio, si possono infatti considerare affini all’opera di Grillo che si basa sul dialogo interiore con Cristo e sulla compartecipazione alle sue sofferenze.[9] Evidente è in Grillo la ricerca del coinvolgimento emotivo del lettore. Fin dalle prime composizioni religiose di Grillo si può rintracciare il repertorio “patetico” delle “lacrime”, centrale nella letteratura spirituale di fine Cinquecento che annovera gli esempi di Tansillo[10], Valvasone[11] e Tasso[12].
Grillo si inserisce con particolare forza in questa linea, puntando decisamente sul nesso sangue-lacrime, per il quale la visione delle ferite di Cristo deve suscitare il pianto del devoto.
Pur mantenendosi nel solco del petrarchismo, Grillo può essere considerato uno dei precursori della lirica concettista di Giambattista Marino, che fu suo fervido ammiratore.[13] Nei Pietosi affetti i temi sacri e della meditazione mistica vengono tradotti in vorticose immagini metaforiche e sinestetiche, tutte incentrate sul tema delle piaghe e del sangue.[14]
Opere
Rime morali (1580 e 1599);
Pietosi Affetti (Genova 1595), il capolavoro di Grillo: ebbero 11 edizioni fra il 1595 e il 1629, anno della morte del poeta.[15];
Pompe della morte (Venezia 1599);
Lettere, tre voll., Venezia 1608-1616;
Elogio di Giovanni Imperiali doge di Genova (Venezia 1618).
^M. Novelli, Il benedettino Angelo Grillo liberatore del Tasso, Roma, istituto editoriale del Mediterraneo, 1969.
^G.B. Marino, La galeria, I, a cura di Marzio Pieri, Padova 1979, pp. 195-196 (un sonetto e due madrigali); G.V. Imperiali, Lo stato rustico, Genova, Pavoni, 1611, pp. 682-683 (XIV, v. 1327-1347). T. Boccalini, Ragguagli di Parnaso e scritti minori, a cura di Luigi Firpo, Bari 1948, II, p. 57 (Centuria II, ragguaglio XIV).
Luigi Tosti, Torquato Tasso e i Benedettini Cassinesi, in Atti della R. Accademia di archeologia lettere e scienze di Napoli, VIII (1877), poi Roma 1886;
Nicolò Giuliani, Ansaldo Cebà, in Giornale ligustico, 1882, pp. 100–101, 113-134, 151-159 e passim;
Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, I, Torino 1895, p. 385 segg.;
Alfred Einstein, Abbate Angelo Grillo's Briefe als musikgeschichtliche Quelle, in Kirchenmusikalisches Jahrbuch, XXIV (1911), pp. 145-157;
Angelo Colombo, Una lettera inedita del Marino ad Angelo Grillo, in Rivista di letteratura italiana, V (1987), 2, pp. 311-318;
Elio Durante e Anna Martellotti, Don Angelo Grillo O.S.B. alias Livio Celiano poeta per musica del secolo decimosesto, Firenze, SPES, 1989;
Giovanni Spinelli, Angelo Grillo, abate di S. Paolo d'Argon, amico e benefattore di Torquato Tasso, in Atti dell'Ateneo di scienze, lettere ed arti di Bergamo, LVIII (1995-96), pp. 239-247.
Francesco Ferretti, Le muse del calvario: Angelo Grillo e la poesia dei benedettini cassinesi, Il mulino, 2012, ISBN9788815237125.
Francesco Ferretti, Gli esordi dello «stil pietoso» di Angelo Grillo, in Rime sacre tra Cinquecento e Seicento, a cura di Maria Luisa Doglio e Carlo Delcorno, Bologna, Il Mulino, 2007, pp. 107-141.