Amy Rule
Amy M. Rule (Lumsden, 15 luglio 2000) è una rugbista a 15 neozelandese, pilone della provincia di Canterbury e della franchise di Matatū e campionessa mondiale nel 2022. BiografiaNativa di Lumsden, cittadina al centro della regione di Southland a 80 km da Invercargill, Amy Rule crebbe a Riverton[1], cittadina rivierasca dove i genitori gestiscono un chiosco alimentare[2] e in cui lei si distingueva nel canottaggio[2]. Il rugby fu una scoperta dell'ultimo anno delle superiori, benché la scuola che frequentava non avesse una squadra[1]: a 17 anni una sua amica la portò con sé all'allenamento presso il proprio club e lei si offrì di provare a giocare. Il suo primo match fu in una squadra a inviti del Southland che si esibì a Dunedin, capoluogo dell'Otago: all'epoca ignara delle regole del gioco, placcò in maniera illegale la tre quarti ala avversaria e fu espulsa[2]. Tuttavia tale primo incontro infruttuoso non la scoraggiò e nel primo anno di sport cambiò dieci club per riempire carenze d'organico ed essere sicura di trovare una squadra che la facesse giocare[1]. Le sue prestazioni la misero in luce, mentre ancora frequentava la scuola superiore, per la provincia di Otago che la fece esordire in Farah Palmer Cup[1]. Nel 2019 Amy Rule si trasferì a Christchurch dopo aver vinto una borsa di studio all'università di Lincoln[2] e passò quindi alla squadra provinciale di Canterbury[1] con la quale al primo anno vinse la Farah Palmer Cup[2]. Ancora nel 2019 ebbe le sue prime esperienze internazionali con la squadra sperimentale neozelandese impegnata nel campionato oceaniano femminile[2]. A novembre 2021 fu selezionata per la prima volta nella squadra della Nuova Zelanda che a Northampton affrontò l'Inghilterra[3]; a seguire, fu messa sotto contratto professionistico per la neoistituita formazione del Matatū, franchise dell'Isola del Sud nel neonato Super Rugby Aupiki[4]. Convocata alla Coppa del Mondo 2021, tenutasi un anno più tardi per via della pandemia di COVID-19, Rule marcò due mete in tale torneo, una nei quarti di finale in occasione del 55-3 con cui le Black Ferns batterono il Galles e un'altra, più pesante ai fini del risultato, in finale contro l'Inghilterra, che consegnò alle neozelandesi la vittoria e il titolo di campionesse del mondo[5][6]. Palmarès
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