Amore di schiava
Amore di schiava è un film del 1910 diretto da Enrique Santos, al suo esordio alla regia. TramaNell'antica Roma, il liberto Arsenio è innamorato senza esserne corrisposto della schiava Sira: la donna infatti ama già il suo padrone, il patrizio Marcello, uomo crudele e crapulone che la schernisce e la maltratta a ogni occasione. Un giorno, Sira rovescia per sbaglio del vino falerno che stava servendo e Marcello la fa frustare per punizione, senza che Arsenio possa intervenire. Il liberto la riporta, svenuta, nei suoi alloggi, dove giura sul suo capezzale che la vendicherà del torto subito. La notte si introduce nella camera da letto di Marcello e lo pugnala: ma, a causa dell'oscurità, scopre troppo tardi che è stata Sira, che aveva intuito il suo piano, a ricevere il colpo al suo posto. Marcello si sveglia e, capendo la portata della devozione di quella persona che aveva così spesso disprezzato, scoppia a piangere abbracciando Sira che, dal canto suo, muore felice accanto all'amato.[2][3] ProduzioneFilm nº 319 del Catalogo Cines 1911, nel quale è segnato come di genere "storico".[1] DistribuzioneIl film è stato distribuito in Italia a partire da una data non successiva all'aprile 1910.[1] È stato distribuito in Francia col titolo Dévouement d'esclave,[4] mentre nel Regno Unito, a partire dal 26 marzo 1910,[3] e negli USA col titolo The Slave's Sacrifice.[5][3] Accoglienza«Il soggetto è gentile e tragico al tempo stesso [...] Debbo ammirare innanzi tutto la valentia di Enrico Santos, il valoroso artista che già abbiamo potuto apprezzare nei delicati soggetti della Gaumont, che mise in iscena questo lavoro con veri intendimenti d'arte. Molto bene Maria Righelli (la schiava Sara) e sobrio, dignitoso, veramente romano e talvolta fiero e violento, Augusto Bonifazi (il patrizio) che mi piacque specialmente nella scena del convito e nell'ultimo quadro che egli rende con grande drammaticità. La Cines va a poco a poco accrescendo il nucleo di artisti che sono veramente tali e che onorano la nostra arte. La messa in iscena ed i costumi ricchi e fedeli. Un lavoro romano insomma degno della casa romana che lo ha pubblicato.» Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia