Dopo il successo mondiale di Eye in the Sky, nell'arco del 1983, Parsons e Woolfson registrano i brani da inserire nell'album successivo, pubblicato il febbraio del 1984, che intitolano Ammonia Avenue. Il titolo dell'album fa riferimento ad un impianto petrol-chimico di Billingham, nella contea di Durham nel nord dell'Inghilterra, di proprietà della ICI (Imperial Chemical Industries). Il concept dell'album è legato ai temi dello sviluppo industriale fuori controllo ed il conseguente inquinamento[6].
(EN)
«John Harvey Jones, the then chairman of ICI, was in the SDP (Social Democratic Political party) which i was a founder member of. I found myself sitting next to him on Concorde once, and he had this idea that his industrial plant in Billingham in England might actually provide musical inspiration for somebody. He flew me up there, we we went in and the first thing that struck me was this avenue, but with no trees or people, just pipes where they made ammonia. I thought it was inspirational, particularly in relation to our lack of understanding of science and technology and the scientists' lack of understanding of the world outside of science, particularly the arts.»
(IT)
«John Harvey Jones, l'allora presidente dell'ICI, faceva parte dell'SDP (Partito politico socialdemocratico) di cui ero un membro fondatore. Una volta mi sono ritrovato seduto accanto a lui sul Concorde, e aveva l'idea che il suo impianto industriale a Billingham in Inghilterra potesse effettivamente fornire ispirazione musicale per qualcuno. Mi ha fatto volare lassù, siamo entrati e la prima cosa che mi ha colpito è stata questa strada, ma senza alberi o persone, solo tubi dove si produceva l'ammoniaca. Ho pensato che fosse fonte di ispirazione, in particolare in relazione alla nostra mancanza di comprensione della scienza e della tecnologia e alla mancanza di comprensione da parte degli scienziati del mondo al di fuori della scienza, in particolare delle arti.»
(Eric Woolfson (1945-2009), dal booklet del cd Ammonia Avenue Extended Edition, 2008)
Il nastro master digitale viene mixato utilizzando un processore audio Sony PCM 1610.
Nelle fasi iniziali delle registrazioni Parsons e Woolfson avevano deciso di pubblicare un doppio album, ma successivamente preferirono optare per un album tradizionale e sfruttare il materiale già lavorato per completare l'album immediatamente successivo Vulture Culture[7].
Dopo il successo di Eye in the Sky cantata da Woolfson, per Ammonia Avenue Eric presta la sua voce per ben quattro brani risultando l'album del Project con più brani da lui cantati. Come session man vengono chiamati i cantanti Blunstone, Zakatek e Rainbow e i musicisti Bairnson, Paton, Elliott e Collins, confermando praticamente tutti quelli che avevano appena contribuito ad Eye in the Sky, con la sola esclusione di Elmer Gantry[8].
Copertina e grafica
La grafica di Ammonia Avenue viene curata dalla STD, che è una sigla utilizzata da Storm Thorgerson (Storm Thorgerson Design) dopo lo scioglimento della Hipgnosis. Sulla copertina viene utilizzata una foto dello stabilimento petrol-chimico della ICI, con tutte le sue tubature, riprodotta a specchio per quattro volte per formare un'immagine che sembra reale. Sul retro della copertina vi è la foto di un laboratorio con gli scienziati con il capo appoggiato su dei contenitori contenenti del terreno, che evidentemente ha rilasciato sostanze tossiche[9].
Ammonia Avenue – 6:30 – Voce, pianoforte, tastiere addizionali e Fairlight CMI: Eric Woolfson • Cori: Chris Rainbow • Chitarre elettriche e acustiche e chitarra spagnola: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • Orchestra: The Philharmonia Orchestra, arrangiata e diretta da Andrew Powell
Don't Answer Me (Early Rough Mix) – 5:09
You Don't Believe (Demo) – 2:20
Since The Last Goodbye (Chris Rainbow Vocal Overdubs) – 0:30
Since The Last Goodbye (Eric Guide Vocal Rough Mix) – 4:23
You Don't Believe (Tributo strumentale ai The Shadows) – 3:08
Dancing On A Highwire/Spotlight (Work in Progress) – 3:57
Il brano di apertura del disco viene strutturato da Parsons e Woolfson nel tentativo di avvicinarsi il più possibile al successo ottenuto con il binomio Sirius e Eye in the Sky, anche se qui il primo minuto che è strumentale viene compreso nel brano. Prime Time viene lanciato con successo come singolo entrando nella Top 40 degli Stati Uniti. Per il brano viene prodotto anche un videoclip[13].
Il brano, cantato da Lenny Zakatek, nel testo ricrea l'atmosfera di un ambiente naturale distrutto dall'uomo, e dal quale il protagonista vuol scappare.
Cantata da Woolfson, contiene eccellenti ritmi computerizzati creati appositamente da Parsons per il sintetizzatore Fairlight CMI[16]. Dalla seconda strofa Parsons spadroneggia con le sovra-incisioni vocali, infatti Woolfson registra la seconda voce sulla sua voce principale. Da metà del brano le chitarre di Ian Bairnson si alternano al cantato di Woolfson e nel finale subentrano anche i cori di Chris Rainbow. Il testo racconta di un colloquio tra un uomo ed il suo datore di lavoro[16].
Cantata da Chris Rainbow vede il supporto dell'orchestra guidata da Andrew Powell, assente nei tre brani precedenti, che assieme alle chitarre acustiche di Bairnson realizzano una ballata dai toni suadenti[16].
Il singolo Don't Answer Me raggiunge il quarto posto nelle classifiche USA e diviene uno dei maggiori successi del gruppo. Nella realizzazione Parsons e Woolfson decisero di ricreare il famoso Wall of Sound di Phil Spector. Nel 1984 il videoclip[19] diretto e disegnato da Michael Kaluta diventa uno dei video più richiesti dell'anno sul canale di video via cavo MTV.
Il brano cantato da Colin Blunstone ha un'accattivante introduzione con un godibilissimo riff di chitarra eseguito da Bairnson. Innovative rispetto alla produzione precedente del Project sono la linea di basso e la melodia che unite agli arrangiamenti alla chitarra rendono il brano molto gradevole. La voce di Blunstone è molto diversa dalla sua precedente apparizione nel brano Old And Wise nell'album Eye in the Sky. Il testo tratta del rapporto tra uomo e donna e non sarebbe stato fuori luogo nell'album Eve del 1979[16].
Cantata da Lenny Zakatek era stata pubblicata in anteprima, nell'ottobre del 1983, inserita quale brano inedito nella prima raccolta del Project The Best of the Alan Parsons Project.
Pipeline è l'unica strumentale dell'album, ed è la prima volta che accade in un album del Project, realizzata con un abile mix tra il sintetizzatore Fairlight CMI di Parsons ed il sassofono di Mel Collins.
La title track, cantata da Eric Woolfson, riprende gli schemi del progressive rock, dopo l'introduzione cantata da Eric si passa agli assoli di chitarra di Ian Bairnson che sfociano nel coinvolgimento di tutta l'orchestra per poi morbidamente ritornare al cantato. Il testo tratta i temi dell'inquinamento ambientale.
Il videoclip viene pubblicato in contemporanea con l'uscita dell'album nel febbraio del 1984[13]. La trama del videoclip è ispirata al racconto breve Evening Primrose di John Collier e viene espressa con due manichini che prendono vita e si innamorano[25].
Don't Answer Me
Il videoclip diretto e disegnato da Michael Kaluta viene pubblicato in contemporanea con l'uscita dell'album[19] e riscuote anche un notevole successo tanto da risultare tra i video più richiesti su MTV e da ricevere la nomination per gli MTV Video Music Awards 1984.
Edizioni
Ammonia Avenue - Expanded Edition (2008)
La versione rimasterizzata del 2008 contiene anche 8 tracce bonus. Masterizzata a cura di Dave Donnelly e Alan Parsons al DNA Mastering a Studio City in California.
Ammonia Avenue - Super Deluxe Box Set Edition (2020)
Il 27 marzo del 2020, in occasione del 36º anniversario dalla pubblicazione di Ammonia Avenue è stato pubblicato un box set a tiratura limitata con il seguente contenuto:
3 CD (I CD oltre alla versione originale, contengono 53 tracce bonus tratte dai diari di scrittura di Eric Woolfson, sessioni di registrazione in studio e materiale inedito).
1 Blu-ray con suono surround 5.1 e mix stereo dai master tapes multi-traccia originali di Alan Parsons e dai video promozionali di "Don't Answer Me" e "Prime Time".
2 LP stampati a 45 giri
1 volume illustrato di 60 pagine.
1 poster.
1 cartellina press kit.
Keats
Nel 1983 durante le fasi di registrazione di Ammonia Avenue, ricevendo i sempre più favorevoli riscontri man mano che Eye in the Sky scalava le classifiche in tutti gli stati del mondo, Parsons e Woolfson decisero di creare un gruppo parallelo Keats. Appena terminate le sessioni di Ammonia Avenue cominciarono a registrare per questo nuovo gruppo, tra il dicembre 1983 e il marzo 1984, per poi pubblicare l'album d'esordio Keats nel mese di maggio del 1984 quindi appena tre mesi dopo la pubblicazione di Ammonia Avenue. Del progetto Keats fanno parte i session man di lunga data Colin Blunstone, Ian Bairnson, David Paton e Stuart Elliott e l'ex dei CamelPeter Bardens.