Allungamento navaleL’allungamento[1] è una tecnica di ingegneria navale che consiste nell'ingrandire una nave aggiungendo ad essa un'intera sezione. A differenza di una semplice aggiunta di equipaggiamenti o ad un carenaggio, l'allungamento è un'operazione piuttosto lunga e complessa che può richiedere un cantiere navale espressamente predisposto. L'interesse dietro tale operazione è generalmente quello di incrementare la capacità di carico di una nave, e dunque gli introiti da essa derivanti, ingrandendo una struttura già esistente. Questa tecnica è stata utilizzata con successo sia su navi da crociera e da trasporto merci, ad esempio petroliere, sia su natanti più piccoli, come velieri e tonniere.[2] MetodiEsistono metodi diversi di effettuare un intervento di allungamento. Nel caso di navi di grandi dimensioni, spesso questi mezzi hanno una lunga sezione centrale di profilo uniforme; in questo caso la nave viene tagliata in due e le sezioni aggiuntive, tipicamente aventi una lunghezza che va dai 20 ai 30 metri, consistenti ad esempio in cisterne per petrolio o gruppi di cabine, a seconda della nave in oggetto, vengono inserite tra i due tronconi, i quali vengono poi riavvicinati a ricomporre il natante. Nel caso di grandi navi, tale procedimento implica lo scollegamento e il riallacciamento di una quantità di cavi e condutture il cui numero si misura in un ordine di grandezza delle migliaia (mediamente due-tremila).[3] Una tale operazione, che si conduce in bacino di carenaggio, vede inoltre la partecipazione di un gran numero di ingegneri e architetti navali, nonché l'utilizzo di mezzi pesanti quali gru a cavalletto e navi per carichi pesanti. EsempiAlcuni esempi famosi di impiego dell'allungamento sono:
Note
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