Allium lusitanicum
L'aglio montano (Allium lusitanicum Lam.) è una pianta bulbosa erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae[1]. È caratterizzata da una bella e regolare infiorescenza dal delicato colore roseo. EtimologiaLa denominazione Allium (il genere) è molto antica ed era usata già dalle popolazioni romane. Si pensa comunque che l'origine sia celtica e/o greca. Descrizione![]() ![]() La forma biologica è definita come geofita bulbosa, per cui l'organo sotterraneo è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie. RadiciLa radice è bulbosa e fascicolata. FustoLa dimensione del fusto varia da 10 a 30 cm ed è privo di foglie cauline. La parte ipogea del fusto consiste in un bulbo ovoide avvolto da fasce (tuniche) esterne a forma di reticolo ed è inserito direttamente sul rizoma. Mentre la parte epigea è eretta e presenta una infiorescenza superiormente, mentre inferiormente è avvolto da guaine fogliari. FoglieLe foglie sono a forma lineare e piana di larghezza dai 2 ai 4 mm, lievemente carenate ad apice ottuso. InfiorescenzaFiori in semplici ma dense ombrelle emisferiche (mezza sfera) posti alla sommità di uno scapo senza foglie. Il perigonio del fiore ha 6 tepali rosei disposti in due serie ad apice ottuso; gli stami sono pure in numero di 6 e fuoriescono visibilmente dal fiore. La forma del fiore è a più piani simmetrici raggiati (chiamata attinomorfa). L'ovario è sincarpico a tre carpelli posto sopra l'inserzione (chiamata supero) del perianzio. L'impollinazione avviene tramite api e altri insetti. Fiorisce da giugno ad settembre. FruttiIl frutto è una capsula triloculare (derivata dai tre carpelli dell'ovario). Distribuzione e habitatL'area di origine è l'Europa meridionale e comunque zone subsiberiane. La sua presenza sul territorio italiano non è molto frequente in quanto preferisce in prevalenza terreni a carattere carsico. Pianta rara, si trova da 0 a 1500 m s.l.m. sulle Alpi e Prealpi. È segnalato in modo particolare nel Carso Triestino e nel Goriziano. Predilige i prati magri (anche incolti) a matrice alcalina. Occasionalmente in macereti. TassonomiaIl Sistema Cronquist assegnava la famiglia delle Liliaceae all'ordine Liliales mentre la moderna classificazione APG IV colloca il genere nella famiglia delle Amaryllidaceae (sottofamiglia Allioideae) dell'ordine Asparagales.[2] Note
Bibliografia
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