Il suo primo lavoro fu come apprendista disegnatore per conto della compagnia ferroviaria Chemins de fer de Paris à Lyon et à la Méditerranée.[2]
Nel 1853 si trasferì a Parigi dove grazie ad una brillante carriera riscosse grande popolarità e grandi consensi come caricaturista e autore di piccanti e spiritose vignette, incentrate su tematiche popolari, amorose e galanti.[3]
Collaborò con svariate riviste e periodici, quali il Journal Amusant, il Petit Journal pour rìre, la Le Gaulois e lo Charivari.[3]
Svolse innumerevoli attività tra le quali si distinse come ideatore di costumi teatrali, come quei ottocentosettantacinque costumi realizzati nel 1875 per l'opera di Jacques Offenbach intitolata Le voyage dans la lune,[4] oppure per quelli dell'opera La fille de Madame Angot di Charles Lecocq.
Fu il fondatore, assieme a Adrien Huart, dell'Almanach des Parisiens e nel 1882 del primo Museo delle cere della storia che è intitolato con il suo nome.[3][5]
Grévin trascorse gli ultimi due anni di vita in gravi condizioni di salute, e fu stroncato da un colpo apoplettico nel 1892.[6]
^(EN) Jane Turner, The Grove dictionary of art: From Monet to Cézanne : late 19th-century French artists, Oxford, Oxford University Press, 2000, p. 216.
^abcle muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 393.
^Alfred Grévin, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 ottobre 2015.
^The Nation, vol. 54, New York, The North American Review, 1892, p. 414.
Bibliografia
(FR) Jean-Pierre Fontaine, Alfred Grévin, de Tonnerre à Montmartre, Editions de Bourgogne, 2007.
(DE) Ursula E. Koch e Pierre-Paul Sagave, Le Charivari. Die Geschichte einer Pariser Tageszeitung im Kampf um die Republik (1832–1882), Colonia, Verlag Leske, 1984.
(EN) Jane Turner, The Grove dictionary of art: From Monet to Cézanne : late 19th-century French artists, Oxford, Oxford University Press, 2000.