Alexandre LamfalussyAlexandre Lamfalussy (Kapuvár, 26 aprile 1929 – Ottignies, 9 maggio 2015[1][2][3]) è stato un banchiere ed economista belga. Noto come fondatore e presidente della dell'Istituto monetario europeo (che ha fornito le basi per la formazione della Banca centrale europea) e amministratore delegato della Banca dei regolamenti internazionali. Sostenitore dell'euro, Lamfalussy ha partecipato attivamente al processo di unificazione monetaria e finanziaria dell'Europa. Europeista convinto, è stato per tutta la sua vita a favore di una visione eclettica dell'economia, che combina teoria e analisi empirica, al fine di essere in grado di rispondere ai problemi della politica economica. BiografiaFormazioneStudente di economia al Politecnico di Budapest (1947), attraversa la cortina di ferro nel 1949 insieme a Otto Thür, Livia Thür, Denis Szabo, Rudolf Rezsöhazy e Gyula Horvath[4]. In Belgio viene accolto come rifugiato politico. Otterrà la nazionalità belga in seguito nel 1962. A partire dal settembre 1949, frequenta il secondo anno di economia all'Università cattolica di Lovanio, per poi conseguire la laurea nel 1952. All'interno dell'Istituto di scienze economiche, incontra quattro professori che lo influenzeranno in futuro, vale a dire Léon Dupriez, Paul Rousseaux, Michel Woitrin e Yves Urbain[5]. In seguito, inizia gli studi post laurea presso il Nuffield College di Oxford (1953-1954) e ottiene un dottorato in economia a Oxford nel 1957. CarrieraPresso la Banque de Bruxelles (ora appartenente al gruppo ING), inizia la sua carriera nel 1955 in qualità di economista. Successivamente diventa consulente economico, poi direttore esecutivo tra il 1965 e il 1975. Nel ruolo di presidente del comitato direttivo del 1972, partecipa alla fusione tra Banque de Bruxelles e Banque Lambert, che nel 1975 porterà alla formazione della Banque Bruxelles Lambert[6]. Nel 1976, entra a far parte della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) a Basilea come consigliere economico e capo del dipartimento monetario ed economico[7]. Vice direttore generale nel 1981, viene nominato anche amministratore delegato dal 1985 fino al 1993[8]. È l'autore dell'approccio "macro-prudenziale" attuato dalla BRI. Proprio durante questi anni, entra a far parte del comitato Delors, che avrà un ruolo centrale nel processo di passaggio alla moneta unica e alla costituzione del Trattato di Maastricht[9]. Dal 1 gennaio 1994 al 30 giugno 1997, ricopre il ruolo di primo presidente dell'Istituto monetario europeo. Sotto la sua presidenza, l'Istituto occupa un posto importante nelle ultime fasi dei processi che portano alla costituzione dell'unione economica e monetaria, in particolare con l'introduzione dell'euro[10]. Tuttavia, emergono preoccupazioni per l'ortodossia della Bundesbank sull'euro[11]. Nel 2000-2001 presiede il Comitato dei "saggi" europei come responsabile dello sviluppo di nuove regole per la regolamentazione dei mercati mobiliari europei, con l'obiettivo di renderli più flessibili, efficienti e trasparenti[12]. . Nel dicembre 2008, il governo belga lo invita a dirigere un comitato nazionale composto da sei, assunti per ridisegnare l'architettura del sistema finanziario nazionale[13]. InsegnanteOltre alla sua carriera nell'ambito finanziario, Alexandre Lamfalussy ha sviluppato, nel corso degli anni, anche un profilo accademico, ricoprendo i seguenti incarichi:
Altre funzioniAlexandre Lamfalussy ha partecipato a numerosi gruppi di studio ed è stato membro di vari organismi tra cui:
È stato inoltre nominato membro dell'Accademia delle scienze ungherese e dell'Accademia di scienze morali e politiche. Vita privataNel 1957, Alexandre Lamfalussy sposa Anne-Marie Cochard. Da tale unione, che durerà fino alla morte di Lamfalussy, nasceranno quattro figli:
Distinzioni
Nel 1996 è stato elevato al grado di barone. Il suo motto è "Une Die non Crescit" (Un Dio non cresce). PubblicazioniLe opere di Alexandre Lamfalussy fanno parte della tradizione keynesiana, ovvero una scuola di pensiero economica basata sulle idee di John Maynard Keynes[15].
Note
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Collegamenti esterni
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