Nato in una famiglia numerosa, i suoi fratelli e sorelle erano tutti acrobati circensi, mentre il padre lavorava nelle cave di creta come cavaterra. Aldo Canti è stato spesso presente in scene di azione di numerosi film degli anni '70 e '80 dove esibiva notevoli qualità acrobatiche, che nell'ambiente del cinema romano gli valsero il soprannome di Robustino. Spettacolari erano le sue capriole, apparentemente provocate da Vittorio Gassman nel film La guerra segreta e da Ugo Tognazzi nell'episodio Il marito di Attilia del film I nostri mariti.
Morte
Organizzatore di bische clandestine legate anche alla Banda della Magliana,[2] fu trovato ucciso con un colpo di pistola alla testa a Roma presso il galoppatoio di Villa Borghese nella notte tra il 21 e il 22 gennaio 1990: le indagini stabilirono che fu ucciso da due persone che egli conosceva, e che avevano con lui un debito di gioco; gli assassini non furono mai trovati.[3]