Akim
Akim è un personaggio immaginario dei fumetti ideato da Roberto Renzi e dal disegnatore Augusto Pedrazza nel 1950 e protagonista di varie serie a fumetti pubblicate in Italia e in Francia. È uno dei fumetti più longevi e popolari del genere tarzanide essendo stato pubblicato per oltre quarant'anni, dal 1950 al 1967 e poi, con altri autori, dal 1976 al 1983.[1][2][3][4][5] La serie è fortemente caratterizzata da una sensibilità ecologista inedita per il periodo.[1] Genesi e caratterizzazione del personaggioAppartiene al filone tematico dei tarzanidi (gli emuli di Tarzan)[3] essendo chiaramente ispirato alla storia del personaggio di Edgar Rice Burroughs anche se i suoi autori ne fanno risalire l'ispirazione alla lettura dei romanzi di Emilio Salgari e di Rudyard Kipling e in particolare al Libro della giungla e ai romanzi dove compare Kim, dal quale presero l'ispirazione per il nome.[1][4] Renzi aveva già sceneggiato in precedenza un personaggio simile, Roal, il Tarzan del mare, pubblicato in Italia dal 1947 al 1948.[6] Riesce a comprendere anche gli altri animali i quali hanno un comportamento umano.[1][3] Nonostante sia quindi un epigono di Tarzan, Akim è riuscito a raggiungere un successo tale grazie alla differenziazione dall'ispirazione originaria e dalla caratterizzazione realizzata dagli autori (ad esempio con la presenza nelle storie di animali che parlano come se fossero umani come ad esempio il gorilla Arab e la pantera nera Orrg o le scimmiette Zig e Ming, l'orso Brik e il leone Rag).[4] Divenuto adulto, insieme al gorilla Kar ed alla scimmia Zig, si trova a vivere ogni genere di avventure contro mostri e scienziati pazzi[3]. Nel 1976, con l'esordio della nuova serie, le origini del protagonista vengono modificate raccontando che Akim è l'unico sopravvissuto di un disastro aereo e facendo ripartire la sua storia e le sue avventure da un nuovo inizio.[3] Storia editorialeLa prima collana dedicata al personaggio esordì nel febbraio 1950 e venne edita settimanalmente nel formato a striscia dalle Edizioni Tomasina in due serie per complessivi 894 numeri.[2][7][8] Dal 1954 al 1968 le strisce vennero ristampate in cinque serie della collana “Akim Gigante” comprendenti anche storie inedite in un formato spillato simile ai bonellidi.[2][7][9] Dal 1976 il personaggio tornò in edicola con una serie pubblicata dapprima dalla case editrice Altamira fino al 1980 e poi dalle Edizioni Quadrifoglio dal 1980 al 1983, per un totale di 84 numeri mensili più un albo speciale.[2][7][10][11] Nel primo numero vennero riscritte le origini del personaggio.[4] Il personaggio venne pubblicato per anni in Francia e in Germania; quando la serie italiana venne interrotta, gli autori continuarono le sue avventure per le Editions Aventures et Voyages.[4] Dal 2003 le storie vennero ristampate dalle Edizioni if.[4] ComprimariElenco dei principali comprimari della serie:[4]
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
|