Agostino Barbarigo (sommergibile 1918)
L’Agostino Barbarigo è stato un sommergibile della Regia Marina. StoriaIn servizio nel settembre 1918, al comando del capitano di corvetta Carlo De Donato[2], non ebbe modo di prendere parte al primo conflitto mondiale, che volgeva ormai al termine[3][2]. A guerra finita fu assegnato alla «Flottiglia Sommergibili di grosso tonnellaggio» e dislocato a La Spezia[3][2]. Durante la crisi di Corfù, quando la flotta italiana occupò quell’isola con uno sbarco, il Barbarigo – insieme al gemello Provana – fu tenuto (emerso) di retroguardia durante lo sbarco, venendo poi dislocato in agguato su una delle due rotte che conducevano a Corfù (all'altra fu destinato il Provana): i due sommergibili sarebbero serviti a proteggere la squadra navale italiana da un eventuale contrattacco da parte di navi greche[4][3][2]. Prese parte alle grandi esercitazioni del 1924 e del 1925; comandante dell'unità, in quel periodo, era il capitano di corvetta Raffaele De Courten[3][2]. Ormai superato, il 18 dicembre 1925 fu assegnato all'Accademia Navale di Livorno come unità addestrativa[3]. Il 18 marzo 1928 (comandante dell'unità era il capitano di corvetta Edoardo Somigli, futuro ammiraglio di squadra nella Marina Militare e comandante del Centro alti studi per la difesa dal 1º settembre 1949 al 31 agosto 1956[5]) fu assegnato alla I Flottiglia Sommergibili[2]. Radiato il 1º maggio 1928, fu avviato alla demolizione[3]. Note
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