Adriaan van MaanenAdriaan van Maanen (Sneek, 31 marzo 1884 – Pasadena, 26 gennaio 1946) è stato un astronomo olandese naturalizzato statunitense. Nato da una famiglia benestante della Frisia, studiò astronomia presso l'Università di Utrecht (ottenendovi il titolo di Ph.D. nel 1911) e lavorò per qualche tempo presso l'Università di Groninga. Nel 1911 si trasferì negli Stati Uniti per lavorare da volontario nell'Osservatorio Yerkes. Nel giro di un anno riuscì ad ottenere un posto presso l'Osservatorio di Monte Wilson, dove rimase sino alla morte. È noto per le sue misurazioni astrometriche del moto all'interno delle nebulose spiraliformi.[1] Partendo dall'assunto che tali oggetti fossero dei sistemi costituiti da gas e stelle posti all'interno della Via Lattea, le sue misurazioni si rivelarono in netto contrasto con la scoperta, effettuata da Edwin Hubble, che la Grande Nebulosa d'Andromeda ed altre nebulosità simili fossero oggetti posti all'esterno della Galassia.[2] Hubble si servì delle variabili Cefeidi per determinare la velocità di rotazione della Nebulosa di Andromeda. Nel 1935 si appurò che le misurazioni di Hubble sulla distanza delle Cefeidi "extragalattiche" erano corrette, e dunque i dati ottenuti da van Maanen si rivelarono imprecisi; tuttavia nessuno è riuscito a determinare la causa degli errori dell'astronomo olandese.[3] Scoprì la stella di van Maanen (Gliese 35). Note
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