Attivo inizialmente su strada, era un corridore adatto alle classiche. Professionista dal 1943 con la francese Mercier-Hutchinson, nella prima fase della carriera si specializzò in questo tipo di prove e colse risultati apprezzabili, riuscendo anche a salire sul podio di Parigi-Roubaix e Schaal Sels nel 1947, e della Liegi-Bastogne-Liegi nel 1949[1]. Nel 1948 ottenne ottimi risultati sia nella classiche del pavé che in quelle delle Ardenne, terminando nei primi cinque classificati Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi, Freccia Vallone e arrivando ottavo alla Parigi-Bruxelles[1]. Sempre nel 1948 fece parte della selezione Aiglons Belges al Tour de France: non riuscì però a terminare la corsa poiché arrivò fuori tempo massimo nella settima tappa[1], la Biarritz-Lourdes vinta da Gino Bartali. L'anno dopo, in maglia Mondia, vinse la tappa di Berna al Tour de Suisse.
Dal 1950 si aprì una seconda fase della sua carriera: si affermò infatti come specialista del mezzofondo e si dedicò maggiormente al ciclismo su pista, conseguendo ottimi risultati. In questa particolare disciplina conquistò tre titoli mondiali, quattro europei (oltre a tre secondi posti nel 1953, 1955, e 1956)[2] e salì ininterrottamente dal 1950 al 1961 sul podio dei Campionati belgi (nel 1957, 1959 e 1961 come secondo classificato e in tutte le altre occasioni in qualità di vincitore[1]), divenendo uno dei più forti esponenti della disciplina.
A fine carriera, conclusasi il 22 febbraio 1963[1], arriverà a vantare un palmarès con 251 vittorie in gare di questo tipo.
Sempre su pista conquistò nel 1954 il Record dell'ora dietro derny, compiendo una distanza di 58,58 km, migliorando di 3,338 km il precedente record, stabilito appena un anno prima da Jean Bobet, inventore e primo realizzatore di questa particolarissima prova.