Ad usum Delphini![]() Ad usum Delphini è una locuzione latina che significa «per uso del Delfino» ed era presente nei frontespizi dei testi adattati per il primogenito del re Luigi XIV di Francia.[1] In realtà, era più impiegata l'espressione in usum Serenissimi Delphini, la quale col tempo cadde in disuso.[2][3] OrigineL'espressione nacque nella Francia dell'Ancien Régime, dove veniva stampigliata sulla copertina dei testi classici greci e latini destinati all'istruzione dell'erede al trono di Francia, Luigi, il Gran Delfino, figlio del re Luigi XIV e di Maria Teresa d'Asburgo.[4] In questi testi venivano censurati i passi considerati scabrosi o comunque non appropriati per la giovane età del Delfino. La collezione di libri ad usum Delphini comprende 64 volumi stampati tra il 1670 e il 1698 per ordine del precettore del Gran Delfino, Charles de Sainte-Maure, duca di Montausier,[5] e sotto la supervisione di Jacques Bénigne Bossuet e di Pierre-Daniel Huet.[6] I testi epurati furono poi ristampati e utilizzati nelle scuole.[2][3] UsoIn seguito la locuzione passò a indicare l'edizione di un testo semplificata per adattarla alla limitata capacità di apprendimento, per età o per cultura, di una persona, mentre in senso dispregiativo denota la manipolazione di notizie, informazioni o documenti a vantaggio di un dato soggetto o per fini propagandistici.[3][7][4] Meno ricorrente in tempi moderni era l'uso della locuzione in documenti clinici e referti di esami medici relativi a un paziente, le cui gravi condizioni fisiche o psichiche ne sconsigliassero la comunicazione diretta: i documenti e i referti modificati a uso del paziente riportavano la dicitura "copia a.u.d.". La redazione di documenti medici a.u.d. è oggi vietata in molti Paesi. Note
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