Ad ora incerta è una raccolta di poesie pubblicata da Primo Levi nel 1984. Il titolo è tratto da un verso di Coleridge: Since then, at an uncertain hour, / That agony returns... (The Rime of the Ancient Mariner), già utilizzato dallo scrittore come epigrafe ne I sommersi e i salvati, e suo motivo ricorrente d'ispirazione.[2]
Si tratta di composizioni che partono pressappoco dal 1945 (come Buna), e che affrontano autobiograficamente avvenimenti e sensazioni vissute da Levi nel corso degli anni successivi al suo internamento nei campi di concentramento, pur restando quell'evento al centro dei suoi nodi interiori.[3] I versi del ricordo infatti si sovrappongono al presente, anche nel timore che il passato possa ripetersi:
«Presto udiremo ancora Il comando straniero: Wstawaċ[4]»
(DE) Zu ungewisser Stunde, trad. di Moshe Kahn, München/Wien: Hanser, 1998 ISBN 3446158855
(SL) Ob negotovi uri, trad. di Jolka Milič, Ljubljana: Center za slovensko knjizevnost, 2007 ISBN 9789616036870
(SV) I oviss timme och övriga dikter, trad. di Roger Fjellström e Louise Kahan, postfazione di Emanuele Zinato, Stockholm: Italienska Kulturinstitutet, 2011 ISBN 9789197902878
(HE) Atem ha-hayim be-vitah, trad. di Ariʼel Reṭhaus, Yerushalayim: Karmel, 2012 ISBN 9789655402841
Note
^Primo Levi, Ad ora incerta, Garzanti, Milano 2004, p.76
^Luigi Dei, Voci dal mondo per Primo Levi, Firenze University Press, 2007, p.145
^Primo Levi, Opere (vol. 3), Gruppo ed. L'Espresso, 2009, p. XXV
^Il grido in polacco Wstawaċ (alzarsi) era il primo comando del mattino, per la sveglia nel campo di concentramento (Se questo è un uomo, Einaudi 1960, p.71)