In Certosa realizza le decorazioni a mosaico delle celle Gangia (1892 - 1896) e Cillario (1897 - 1903), collocate nel Chiostro a levante del Chiostro Maggiore. Per la decorazione della cella Gangia si ispira alla decorazione musiva del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna.[3][4]
Partecipa del fermento intellettuale e artistico bolognese insieme al fratello Giulio, architetto e ceramista.
Tra il 1898 e il 1902 frequenta anche l'Accademia della Lira.[5]
Nel 1902 realizza le decorazioni della Sala Verde dei matrimoni in Palazzo d'Accursio, con tralci di fiori d'arancio, garofani e rose, motivi che alludono all'amore, alla bellezza e alla fecondità.[1]
Nello stesso anno, in occasione della partecipazione della società Aemilia Ars di cui è membro all'Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna, i modelli di decorazione degli artisti bolognesi sono pubblicati su prestigiose riviste nazionali: tra essi figurano i pannelli di Casanova apparsi su Arte Italiana decorativa e industriale.[6]
Nel 1908 partecipa al restauro del Palazzo dei Notai: realizza i disegni per i dipinti e i decori del soffitto a cassettoni basandosi sui documenti del XVI secolo.[7]
A parte una importante commessa per la basilica di Sant'Antonio a Padova,[10] la sua attività professionale si svolgerà interamente a Bologna.[1]
Nel corso della sua carriera Casanova collaborò con lo studio tecnico-artistico del Comitato per Bologna Storica e Artistica[11] e sarà anche insegnante dei corsi serali dell'Accademia di belle arti e del Collegio Venturoli.[1]
^I conti Cavazza furono animatori, assieme ad Alfonso Rubbiani, dell'Aemilia Ars.
^Antonello Nave, Un festeggiamento bolognese per Achille Casanova, con il contributo di D’Annunzio e Zangarini, in «Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte», XLVI, 2006, 3, pp. 463-468
Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna. Architettura, arti applicate e grafica, pittura e scultura. Retrospettiva di Roberto Franzoni, Adolfo De Carolis e Leonardo Bistolfi, GRAFIS, Bologna, 1977 (catalogo della mostra alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna nel marzo-maggio 1977)
Antonello Nave, Un festeggiamento bolognese per Achille Casanova, con il contributo di D’Annunzio e Zangarini, in «Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte», XLVI, 2006, 3, pp. 463-468