Abelisaurus comahuensis

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Abelisaurus
Ricostruzione del cranio di Abelisaurus comahuensis, comprendente le ossa fossili dell'olotipo
Intervallo geologico
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdineSaurischia
SottordineTheropoda
InfraordineCeratosauria
SuperfamigliaAbelisauroidea
FamigliaAbelisauridae
SottofamigliaAbelisaurinae
GenereAbelisaurus
SpecieA. comahuensis
Nomenclatura binomiale
A. comahuensis
Bonaparte & Novas, 1985

L'abelisauro (Abelisaurus comahuensis) era un grande dinosauro carnivoro, vissuto nello stadio Campaniano del Cretaceo superiore in Sudamerica.[1]

Etimologia

Il nome del genere, Abelisaurus, cioè "lucertola di Abel", è stato dato in onore di Roberto Abel, scopritore dei fossili ed ex-direttore del Museo Provincial de Cipolletti Carlos Ameghino, situato nella città argentina di Cipolletti, dove i resti sono conservati. Il nome dell'unica specie finora assegnata a questo genere, Abelisaurus comahuensis, deriva dalla regione argentina di Comahue, dove i resti sono stati trovati.
Sia il genere che la specie sono stati descritti nel 1985 dai paleontologi argentini José Bonaparte e Fernando Novas, che li assegnarono ad una nuova famiglia appositamente creata, gli Abelisauridae.[2]

Ritrovamenti

Ritrovamenti fossili di Abelisaurus comahuensis.

Scoperto nel 1983 in una cava di sabbia presso Cipolletti, nella Patagonia, Argentina, questo grande carnivoro è conosciuto solo per un cranio quasi completo lungo quasi 85 cm.[2] La parte destra è incompleta e manca anche il palato. Non ci sono evidenze di creste o corna, come quelle trovate in altri abelisauridi come il Carnotaurus, ma presenta le larghe aperture parietali nel cranio comuni a molti altri dinosauri, probabilmente con la funzione di ridurre il peso del cranio.[2]

I resti furono trovati nella Formazione Anacleto, parte del Neuquén Group, nella provincia del Rio Negro.[3] Questa formazione risale allo stadio Campaniano del Cretaceo superiore, datata tra 83 e 80 milioni di anni fa.[1]

Abelisaurus risale al Cretaceo superiore (stadio Campaniano), e i suoi fossili sono stati rinvenuti durante alcuni scavi per l'estrazione di resti di sauropodi titanosauridi in Patagonia (Argentina). Benché si conosca solo il cranio, è stato possibile ricostruire l'intero animale sulla base di successivi ritrovamenti di dinosauri simili (Carnotaurus, Majungatholus).

Cranio di Abelisaurus comahuensis.

Caratteristiche

Nonostante della specie tipo, Abelisaurus comahuensis, si conosca solo il cranio, il confronto con altri dinosauri simili fa ritenere che fosse lungo attorno ai nove metri e alto quattro. Una recente ricerca ha stabilito una lunghezza di 8 m come più probabile.[4] Queste dimensioni porterebbero a collocarlo nel ruolo di superpredatore nell'ecosistema sudamericano dell'epoca. Le sue probabili prede erano i Sauropodi Titanosauridi e gli Adrosauridi.
Il cranio, lungo quasi 85 cm,[2] era piuttosto particolare e aveva un aspetto stranamente "a naso aquilino", con una strana carena nodosa che corre per quasi tutta la lunghezza del muso. Le fauci erano munite di lunghi denti seghettati e compressi lateralmente.

Classificazione

Dopo l'iniziale scoperta del cranio di A. comahuensis, sono stati trovati altri reperti più completi di Aucasaurus, Carnotaurus e Majungasaurus.

Inizialmente la classificazione di A. comahuensis era dibattuta.[5][6] In tempi più recenti l'A. comahuensis è stato classificato come un membro basale degli abelisauridi, al di fuori della famiglia dei Carnotaurini.[7][8]

Alcuni ricercatori ipotizzano che questo dinosauro possa essere un parente dei giganteschi carcarodontosauridi, che fino a qualche milione di anni prima dominavano l'ecosistema sudamericano.[9] L'aspetto dei crani, in effetti, è molto simile, ma analogie sono state riscontrate anche con i tirannosauridi (le orbite "a buco di serratura", ad esempio) e probabilmente si tratta solo di fenomeni di convergenza evolutiva. Infatti gli Abelisauridi sono oggi collegati con i ceratosauridi del giurassico, e quindi rappresentano una linea evolutiva "alternativa" agli altri teropodi.

Note

  1. ^ a b Leanza, H.A., Apesteguia, S., Novas, F.E., & de la Fuente, M.S. (2004). Cretaceous terrestrial beds from the Neuquén Basin (Argentina) and their tetrapod assemblages. Cretaceous Research 25(1): 61-87.
  2. ^ a b c d Bonaparte, J.F. & Novas, F.E. (1985). "Abelisaurus comahuensis", n.g., n.sp., Carnosauria del Crétacico Tardío de Patagonia. Ameghiniana. 21: 259-265.
  3. ^ Bonaparte, J. F. (1991). Los dinosaurios del miembro inferior de la Formación Rio Colorado. Revista del Museo Argentino de Ciencias Naturales "Bernardino Rivadavia". Los vertebrados fósiles de la Formación Río Colorado de la ciudad de Neuquen y Cercanias, Cretácico Superior, Argentina, 68-101.
  4. ^ Grillo, O.N., Delcourt, R., Allometry and body length of abelisauroid theropods: Pycnonemosaurus nevesi is the new king,, in Cretaceous Research (2016), doi: 10.1016/j.cretres.2016.09.001..
  5. ^ Sampson, S.D., Witmer, L.M., Forster, C.A., Krause, D.A., O'Connor, P.M., Dodson, P., Ravoavy, F. (1998). Predatory dinosaur remains from Madagascar: implications for the Cretaceous biogeography of Gondwana. Science, 280: 1048-1051.
  6. ^ Lamanna, M.C., Martinez, R.D., & Smith, J.B. (2002). A definitive abelisaurid theropod dinosaur from the early Late Cretaceous of Patagonia. Journal of Vertebrate Paleontology. 22(1): 58-69.
  7. ^ Tykoski, R.S. & Rowe, T. (2004). Ceratosauria. In: Weishampel, D.B., Dodson, P., & Osmolska, H. (Eds.) The Dinosauria (2nd edition). Berkeley: University of California Press. Pp. 47-70.
  8. ^ Sereno, P.C., Wilson, J.A., & Conrad, J.L. (2004). New dinosaurs link southern landmasses in the Mid-Cretaceous. Proceedings of the Royal Society of London: Biological Sciences. 271: 1325-1330.
  9. ^ N Currie, P.J. & Padian, K., editors, The Encyclopedia of Dinosaurs, San Diego, Academic Press, 1997, pp. 1–2, ISBN 978-0-12-226810-6.

Bibliografia

  • Bonaparte, J.F. & Novas, F.E. (1985). "Abelisaurus comahuensis", n.g., n.sp., Carnosauria del Crétacico Tardío de Patagonia. Ameghiniana. 21: 259-265.
  • Lamanna, M.C., Martinez, R.D., & Smith, J.B. 2002. A definitive abelisaurid theropod dinosaur from the early Late Cretaceous of Patagonia. Journal of Vertebrate Paleontology. 22(1): 58-69.
  • Leanza, H.A., Apesteguia, S., Novas, F.E., & de la Fuente, M.S. (2004). Cretaceous terrestrial beds from the Neuquén Basin (Argentina) and their tetrapod assemblages. Cretaceous Research 25(1): 61-87.
  • Tykoski, R.S. & Rowe, T. 2004. Ceratosauria. In: Weishampel, D.B., Dodson, P., & Osmolska, H. (Eds.) The Dinosauria (2nd edition). Berkeley: University of California Press. pp. 47–70.

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