Émile Rey nasce a La Saxe, frazione di Courmayeur, nel 1846. Nel 1868 inizia il tirocinio di aspirante guida ed a 22 anni risulta iscritto nel primo elenco ufficiale delle "guides à pied" di Courmayeur. Muore nel 1895 ritornando da una ascesa del Dente del Gigante insieme ad un cliente, in seguito ad una caduta mentre procedeva slegato in un tratto facile della gengiva.[3]
Imprese alpinistiche
Nel seguente elenco sono riportate alcune delle salite più significative di Émile Rey:[3]
Prima traversata dal Grand Dru al Petit Dru con Henri Dunod e François Simond - 1887
Prima traversata dal Petit al Grand Dru con Miss. K. Richardson et Jean-Baptiste Bich - 14 settembre 1889
Prima traversata invernale del Monte Bianco con Alessandro, Corradino, Erminio e Vittorio Sella, Jean-Joseph, Baptiste e Daniel Maquignaz, e due portatori. Salirono per la via dei Rocher de la Tournette e discesero dai Grand Mulets in giornata - 5 gennaio 1887[9]
Prima salita della variante Güssfeldt allo Sperone della Brenva sul Monte Bianco con Paul Güssfeldt, Laurent Croux e Michel Savoye - 16 agosto 1892[10]
Prima salita della cresta di Peuterey con Paul Güssfeldt, Christian Klucker e César Ollier - 14-16 agosto 1893.[11] Partiti da Courmayeur il 14 agosto i quattro alpinisti raggiungono la cima dell'Aiguille Blanche per la parete est il 15 agosto e quindi il Monte Bianco di Courmayeur e il Monte Bianco il 16 agosto.
Intitolazioni
A Courmayeur esiste un hotel, realizzato nella casa che appartenne ad Émile Rey, che porta il suo nome[12].
Il Col Émile Rey, a 4027 ms.l.m. sul versante italiano del Monte Bianco, è intitolato alla sua memoria.[13]
Esequie della guida E. R. è una poesia di Giosuè Carducci scritta in occasione della morte di Rey, parte della raccolta Rime e ritmi (1899). In quel periodo Carducci si trovava a Courmayeur e rimase profondamente colpito e turbato dall'avvenimento, tanto da tradurre in versi il riconoscimento dell'eroismo dell'uomo capace di confrontarsi con le forze elementari ed estreme della natura[14].
^ Gino Buscaini, Alpi Pennine, vol. II, Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1970, p. 360.
^ Renato Chabod, Lorenzo Grivel, Silvio Saglio e Gino Buscaini, Monte Bianco, vol. II, Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1968, p. 246.