Émile-René MénardÉmile-René Ménard (Parigi, 1862 – Parigi, 1930) è stato un pittore francese. È stato un esponente del Simbolismo[1]. BiografiaNato in una famiglia parigina agiata e colta (suo padre Réné-Joseph era uno storico dell'arte ed editore della Gazette des Beaux-Arts, mentre suo zio Louis Ménard era un artista e studioso di mitologia), passò la sua infanzia a Barbizon, venendo in contatto con artisti come Corot, Millet e Théodore Rousseau, che spesso venivano a visitare suo padre. Quindi, fin dall'infanzia, René Ménard visse in un ambiente artistico e familiarizzò con la natura e il paesaggio, nonché con soggetti classici. Studiò arte all'École des Beaux-Arts, dove ebbe come maestri Bouguereau e Baudry, e, a partire dal 1880, all'Académie Julian dopo essere stato allievo di Paul Baudry, William Bouguereau e Henri Lehmann. Queste conoscenze ebbero un'indubbia influenza su di lui. Dal 1897 espose al Salon dei Dodici, assieme a Henri Martin e a Edmond Aman-Jean, fino al 1923 e fece inoltre parte della "Société Nationale des Beaux-Arts". Negli anni novanta dell'Ottocento si accostò alla Secessione di Monaco e si affiliò a "La Libre Esthétique"[2] di Bruxelles che rafforzarono la sua vocazione simbolista. Dai temi mitologici e biblici si diresse infatti su soggetti legati al mondo pastorale, ai paesaggi lirici, alle rovine. La sua passione per l'antichità lo portò in Grecia, in Sicilia, in Palestina, in Marocco e in Italia. Fu certamente influenzato da Puvis de Chavannes, dal quale ereditò il trattamento della luce tipico del tardo impressionismo. Nel 1900 fu nominato Cavaliere della Legion d'Onore e nel 1910 promosso Ufficiale[3]. Morì a Parigi all'età di 68 anni e fu sepolto nel cimitero di Montparnasse. Opere esposte in collezioni pubbliche
Note
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