Zia Agatha
Agatha Gregson, nata Wooster, in seguito Lady Worplesdon, è un personaggio immaginario che appare in numerosi racconti o romanzi della cosiddetta "saga di Jeeves" creata dall'umorista britannico Pelham Grenville Wodehouse. È zia paterna di Bertie Wooster, l'io narrante dei testi letterari della saga, il quale si riferisce a lei come Zia Agatha (in lingua inglese: Aunt Agatha). Altezzosa e prepotente, Zia Agatha è detestata dal nipote Bertie, al contrario della sorella Dahlia (chiamata da Bertie Wooster "Zia Dahlia"). Vita e carattereAgatha Wooster è zia di Bertie Wooster, essendo sorella del defunto padre di Bertie. Sua sorella è l'estroversa Dahlia Travers, moglie di Tom Travers e direttrice del settimanale femminile Milady's Boudoir. Suo fratello George Wooster è Lord Yaxley; un altro suo fratello, Henry, è morto da anni[1]. Nel primo racconto in cui compare per la prima volta assieme a Bertie e a Jeeves (Extricating Young Gussie del 1915, Il giovane Gussie si sbroglia), l'autoritaria Agatha Gregson si intromette nella sorte di suo nipote Gussie Mannering-Phipps, figlio un fratello di Agatha chiamato Cuthbert Mannering-Phipps[2]. Nelle successive opere della serie "Bertie e Jeeves" non compaiono più personaggi con cognome "Mannering-Phipps", e il cognome di Bertie e dei suoi parenti è indicato sempre come "Wooster". La vicenda di due differenti cognomi nella stessa famiglia ha lasciato spesso perplessi i critici[3]. È stato ipotizzato che la madre di Agatha sia stata sposata due volte, la prima volta con un Mannering-Phipps e la seconda con un Wooster, Lord Yaxley[4]. Agatha Wooster ha un aspetto fiero e arcigno: è alta un metro e ottanta, ha il naso aquilino, lo sguardo d'aquila e molti capelli grigi[5]. Da giovane Agatha è stata fidanzata con Percy Craye, ma aveva posto fine al fidanzamento dopo aver letto sui giornali del suo comportamento a un ballo al Covent Garden; aveva quindi sposato Spenser Gregson, un operatore di borsa, il quale però risulta già defunto nel romanzo The Code of the Woosters del 1938 (Il codice dei Wooster)[6]. Dal matrimonio con Spenser Gregson è nato il figlio Thomas detto "Thos"[7]. Nel romanzo Un mattino di gioia del 1946 zia Agatha è sposata da diciotto mesi con l'ex fidanzato Percy Craye, divenuto nel frattempo Lord Worplesdon, dopodiché lei è diventata Lady Worplesdon[8] e quindi anche matrigna del quattordicenne boy-scout Edwin e dell'intellettuale Florence Craye[9]. Come Agatha Gregson, abitava a Woollam Chersey nell'Hertfordshire; più tardi, dopo il matrimonio con Percy Craye, divenuta Lady Worplesdon, abita a Bumpleigh Hall, in prossimità del villaggio di Steeple Bumpleigh, nell'Hampshire[10]. Bertie ricorda che, nella residenza dell'Hertfordshire, zia Agatha organizzò una recita di beneficenza a favore delle "Sventurate figlie del Clero" nella quale la zia impersonò Boadicea mentre il riluttante Bertie fu costretto a sostenere la parte di Edoardo III[11]. Uno degli principali obiettivi di zia Agatha è quello di far contrarre a Bertie un matrimonio che possa aumentare il prestigio della famiglia Wooster. Sebbene Bertie non dipenda finanziariamente da lei, è intimidito dalla zia e si sente in dovere di ubbidire ai suoi desideri[5]; tuttavia i vari progetti matrimoniali della zia non vanno mai in porto per l'intervento di Jeeves. Per questo motivo zia Agatha non ama Jeeves[12]: pensa che Bertie dipenda troppo da Jeeves, che lei chiama «il custode» di Bertie[11], e disapprova che Bertie parli con Jeeves di questioni familiari private. Per esempio, quando sente Bertie chiedere consiglio a Jeeves su un progetto matrimoniale dello zio George Wooster, zia Agatha dapprima allontana Jeeves, poi rimprovera indirettamente Bertie «limitando le sue osservazioni a quello che pensava di un Wooster che sminuiva il prestigio della casata permettendo agli inferiori di prendere piede»[13]. Il personaggio di zia Agatha è stato ispirato a Wodehouse dalla zia Mary Bathurst Deane (1843–1940), sorella maggiore di sua madre e romanziera. In una lettera del 1955 al suo biografo Richard Usborne Wodehouse scrisse: "Zia Agatha è sicuramente mia zia Mary, che è stata il flagello della mia infanzia"[14]. Apparizioni
Note
BibliografiaOpere di P.G. Wodehouse
Fonti critiche
Collegamenti esterni
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