La locuzione volo controllato contro il suolo, spesso indicata con la sigla CFIT, dall'ingleseControlled Flight Into Terrain, descrive un incidente aereo nel quale un aeromobile viene involontariamente fatto impattare col terreno, con il mare, sul dorso di una montagna oppure contro un qualsiasi ostacolo, mentre si trova sotto il controllo del pilota. Il termine è stato coniato dagli ingegneri Boeing alla fine degli anni settanta[1].
Esiste anche l'acronimo UFIT, dall'inglese Uncontrolled Flight Into Terrain, che si riferisce invece ad un incidente nel quale un aeromobile impatta col terreno mentre non è sotto il controllo dell'equipaggio, ad esempio per guasto meccanico o per cedimento strutturale.
Secondo la Boeing, il volo controllato contro il suolo «è una delle principali cause di incidenti aerei che comportano la perdita di vite umane. Ci sono stati oltre 9 000 morti a causa di questo fin dall'inizio dell'era dei jet commerciali» (il dato si riferisce al 1997).[2]
Cause
Secondo la Boeing, «ci sono molte ragioni per cui un aereo potrebbe schiantarsi al suolo, ovvero il maltempo, la navigazione imprecisa e un errore del pilota».[2] In realtà, l'errore del pilota è la causa maggiore di questa tipologia di incidente, che può occorrere a qualsiasi livello di esperienza, anche ad aviatori con migliaia di ore di volo. Affaticamento, perdita di consapevolezza della situazione o disorientamento possono giocare un ruolo determinante.
Il volo controllato contro il suolo è considerato una forma di disorientamento spaziale, in quanto in genere presuppone che il pilota non percepisca correttamente la posizione e l'orientamento del velivolo rispetto al piano della superficie terrestre. Gli incidenti spesso comportano una collisione con ostacoli che dovrebbero essere normalmente visibili, come colline o montagne, e può verificarsi in condizioni di nubi o di visibilità ridotta. Spesso si verificano durante la discesa degli aeromobili nella fase di atterraggio nei pressi di un aeroporto.
Il volo controllato contro il suolo può essere associato anche al malfunzionamento di un singolo componente della strumentazione di bordo: se il malfunzionamento non viene rilevato dai piloti, esso può trarli in inganno inducendoli a condurre l'aereo in maniera impropria, nonostante le informazioni ricevute dalle apparecchiature che funzionano correttamente, o nonostante la visibilità che dovrebbe consentire loro di notare facilmente l'approssimarsi del suolo.
Soluzioni
Normalmente le procedure di volo adeguate, il coordinamento dell'equipaggio e delle comunicazioni via radio e la sorveglianza da parte dei servizi di controllo del traffico aereo possono ridurre la probabilità di volo controllato contro il suolo. Al fine di ridurre il rischio di incidenti di questo tipo, produttori aeronautici e autorità di regolamentazione della sicurezza hanno sviluppato un'apparecchiatura chiamata TAWS (Terrain Awareness and Warning Systems - Sistema di vigilanza e allarme del terreno). La prima generazione di questi sistemi TAWS è nota come GPWS, che usa un radio altimetro per aiutare a calcolare la vicinanza al terreno. Questo sistema è stato ulteriormente migliorato con l'aggiunta di una base di dati che descrivono le caratteristiche del terreno, consultata tramite un GPS, ed è conosciuto come EGPWS. I piccoli aeromobili spesso utilizzano una banca datiGPS per la rappresentazione del terreno nelle vicinanze del velivolo, mostrandolo in varie colorazioni a seconda che sia più o meno vicino.
Le statistiche mostrano che gli aeromobili dotati dei più avanzati sistemi EGPWS utilizzati correttamente non hanno ancora subito incidenti di questo tipo (ci sono almeno tre incidenti CFIT di aerei con EGPWS/TAWS: il volo Garuda Indonesia 200 nel 2007, l'incidente di Mirosławiec nel 2008 e l'incidente dell'aereo presidenziale polacco nel 2010). A tutto il 2007, solamente il 5% delle linee aeree commerciali nel mondo non avevano ancora attrezzato i loro aerei con il TAWS.[3]
Mentre l'equipaggio cercava di risolvere un problema al carrello di atterraggio, l'aereo perse lentamente quota andandosi a schiantare nelle Everglades. Inizialmente ci furono 77 sopravvissuti.
L'aereo si è schiantato durante l'approccio all'aeroporto di Longyearbyen, nelle isole Svalbard. L'aeroporto è sprovvisto di assistenze strumentali al volo.
L'aereo ha impattato con l'acqua dell'Oceano Pacifico poco dopo il decollo dall'Aeroporto Internazionale Jorge Chávez di Lima, a causa di un malfunzionamento della strumentazione di bordo causato da un errore di manutenzione (la mancata rimozione del nastro adesivo usato per coprire i sensori durante la verniciatura).