Vincenzo Bindi nasce il 21 gennaio 1852 a Giulianova, precisamente in un palazzo nobile di proprietà della famiglia, sito nel odierno Corso Garibaldi a Giulianova Alta.
Nel 1881 ricevette la patente definitiva per l'insegnamento umanistico nelle scuole del Regno, sebbene fino a quel momento avesse ricevuto delle nomine triennali presso il Liceo Ginnasio Pietro della Vigna di Capua. Successivamente insegnò presso il Liceo Mazzocchi di Santa Maria Capua Vetere.
Nel 1900, dopo una lunga reggenza interinale, assunse la direzione definitiva della Scuola Normale Femminile di Santa Maria Capua Vetere.
Nel 1911 fu nominato rappresentante del Mandamento di Giulianova nel Consiglio Provinciale di Teramo : Bindi era stimato soprattutto per la sua opera instancabile di valorizzazione dell'Abruzzo e per il suo spessore morale.[1][2]
Morì a Napoli il 2 maggio 1928. Alla morte lasciò al comune di Giulianova la sua raccolta di opere d'arte, soprattutto dipinti di scuola napoletana, nonché la sua ricca biblioteca, che comprende libri molto rari fra cui due incunaboli e trentadue cinquecentine.
«La collezione io l’ho destinata alla mia dilettissima patria Giulianova. Ho mirato, così facendo, ad assicurare anzitutto la conservazione della parte del mio patrimonio che più mi è cara, sia per le cure ed i sacrifici che mi è costato il raccoglierla, sia per il conforto che, in mezzo ad essa, ho trovato nelle moltissime tristi contingenze della mia vita; ad offrir poi alla gioventù studiosa il mezzo di poter acquistare larghe ed utili cognizioni intorno alla storia importantissima, sotto qualunque aspetto, della nostra nobilissima regione».[3]
Oggi la biblioteca civica e la pinacoteca civica sono a lui intitolate. È sepolto nel cimitero di Giulianova.
Opere edite
Artisti Abruzzesi. Pittori scultori architetti maestri di musica fonditori cesellatori figuli, dagli antichi a' moderni. Notizie e documenti,[4] Napoli, De Angelis e figlio tipografi, 1883;
Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi, Napoli, Giannini, 1889, 2 volumi (testo[5] e tavole[6]), Studi di Vincenzo Bindi con prefazione di Ferdinando Gregorovius. Opera corredata da note e documenti inediti, illustrata da duecentoventicinque tavole in fototipia.
Epistolario
Vincenzo Bindi lasciò oltre duemila lettere, ricevute dai più importanti personaggi della cultura italiana e straniera. Sono oggi depositate a Giulianova, presso la Biblioteca a lui intitolata e raccolte in 27 cartelle.
Note
^L’opera del comm. Bindi al Consiglio Provinciale di Teramo, in Il Giornale d'Italia, Roma, 22 novembre 1912.
^V. Bindi e il consiglio provinciale, in Il popolo abruzzese, 1931.
^ Vincenzo Bindi, Catalogo della collezione di libri ed opuscoli riguardante gli Abruzzi o appartenenti ad autori abruzzesi, Pescara, 1930.
Aldo Marroni, Catalogo dei periodici abruzzesi posseduti dalla Biblioteca Civica "Vincenzo Bindi" di Giulianova. Con la biografia di Vincenzo Bindi, Edizioni L'Officina, Roseto degli Abruzzi, 1984.
Aldo Marroni (a cura di), Vincenzo Bindi, con contributi di Riccardo Cerulli, Ezio Mattiocco, Damiano V. Fucinese, Aldo Marroni, Francesco Tentarelli, Roberto Ricci, Filomena Piccioni, Sandro Galantini, Giulianova, Regione Abruzzo, 1991.
Aldo Marroni, Il meridionalismo artistico di Vincenzo Bindi, in "Notizie dalla Delfico", n° 1 - 1989.