Consalvo CarelliConsalvo Carelli (Napoli, 29 marzo 1818 – Napoli, 2 dicembre 1900) è stato un pittore italiano aderente alla scuola di Posillipo. BiografiaConsalvo (o Gonsalvo) Carelli ebbe i primi rudimenti artistici dal padre Raffaele, prima di essere allievo del pittore scozzese William Leitch. A soli dodici anni espose due sue opere nell'annuale Mostra borbonica e nel 1833 vinse la medaglia d'argento di II classe, per il dipinto Piazza della Vicaria, poi acquistato dalla regina Isabella di Borbone; nel 1835 vinse la medaglia d'argento di I classe. Divenne ben presto celebre nell'ambiente artistico napoletano, grazie anche al favore di potenti famiglie del tempo, come Gerace e i Meuricoffre - che erano banchieri svizzeri trapiantati a Napoli - oltre al suo legame di amicizia con il conte di Montesantangelo. Nel 1837 vendette al re Ferdinando II delle Due Sicilie due dipinti, oggi conservati a Palazzo Reale: Veduta di Napoli con la Torre della polveriera e Veduta di Cava. Quindi si trasferì a Roma, dove ritrasse paesaggi dell'agro romano, scene di vita popolare e panorami della sua città natale, utilizzando sia la tempera ad olio che la tecnica dell'acquerello. Dopo quattro anni tornò a Napoli, dove alla Mostra borbonica espose alcuni dipinti realizzati durante il suo soggiorno romano, prima di spostarsi a Parigi; qui vinse la medaglia d'oro al Salon International des Arts per tre anni di fila, dal 1842 al 1844. Tornò a Napoli nel 1844 e negli anni successivi prese parte a tutte le mostre dall'Accademia di belle arti di Napoli, esponendo prima paesaggi di Napoli, Palermo e Roma, poi scene di vita contadina e di pastorizia. Nel 1845 l'ambasciatore russo a Napoli gli commissionò per conto dello zar due d vedute di grandi dimensioni: Napoli dai giardini reali di Portici e Napoli da Camaldoli; oggi questi dipinti si trovano al Museo dell'Ermitage, a San Pietroburgo. Fu protagonista anche del periodo risorgimentale: durante il suo soggiorno a Roma aveva conosciuto Massimo d'Azeglio e nel 1860 prese parte alla battaglia del Volturno, come volontario garibaldino. In questo periodo conobbe anche Alexandre Dumas, e illustrò il suo libro Da Napoli a Roma. Un altro tipo di guerra, che si combatté dopo l'Unità d'Italia, fu quella contro il brigantaggio e in qualche modo Carelli partecipò anche a questa: un suo album illustrato su questo tema è oggi custodito presso la Biblioteca Reale di Torino. Fu maestro di pittura di Margherita di Savoia e nel 1866 fu accolto come membro dell'Accademia di San Luca. I suoi figli Giuseppe e Raffaele Carelli furono anch'essi pittori di successo. Nel 1889 Carelli fece alcune illustrazioni per l'amico Vincenzo Bindi, che pubblicò la monumentale opera dei Monumenti storici e artistici degli Abruzzi. La Galleria dell'Accademia di Napoli possiede cinquantadue opere di Gonsalvo Carelli, tra oli su tela, disegni a matita, studiː si tratta di una delle più ricche collezioni di opere di questo autore. Tra i disegni a matita c'è la Villa del Conte di Siracusa, che porta questa scritta, di sua manoː Casino di S.A.R. il Conte di Siracusa. Studio eseguito per lui da G. C.[1]. Galleria d'immagini
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