VeloCon velo si intende una stoffa sottile o rada che, pur coprendo e nascondendo, lascia intravedere ciò che sta sotto. La parola deriva dal latino velum, con lo stesso significato. Storia del velo femminileUna delle prime tracce dell'uso femminile del velo è attestata in un documento legale assiro del XIII secolo a.C. all'interno del quale l'uso del velo è permesso esclusivamente a donne nobili ed è proibito a prostitute e donne comuni. L'uso del velo è menzionato anche nell'Antico Testamento: nel Libro della Genesi, datato a prima del 1500 a.C., laddove Tamara, venuta a sapere che il suo promesso sposo Giacobbe si trovava davanti a lei, si coprì; nel Cantico dei Cantici, dove la sposa di Salomone viene lodata perché «le sue gote sono come melograne nascosti dietro un velo».[1] dal minuto 2:44 al 3:15. Fino al 1175, le donne anglosassoni e anglo-normanne, con l'eccezione delle giovani nubili, indossavano veli che coprivano interamente i capelli e spesso anche collo e mento. Solo a partire dai Tudor (1485) il velo diventa meno comune e l'uso di cappucci si fa più frequente. Oggigiorno, nel mondo occidentale l'uso del velo è limitato quasi solamente a suore e monache cattoliche, tanto che in italiano l'espressione prendere il velo significa entrare in un ordine o congregazione femminile. In altri contesti, comunque, sono gli uomini a velarsi: in Mauritania, per esempio, è diffusa l'abitudine maschile di coprirsi il capo con la tagelmust.[2] Usi del termineIl velo come indumentoIl velo è indumento prevalentemente femminile, usato tuttora - nella sua versione più trasparente - come ornamento e arma di seduzione, e - in quella più coprente - come accessorio per nascondersi dallo sguardo altrui. Attualmente il termine è spesso associato al velo islamico o hijab. Nell'arteLasciando trasparire senza rivelare, il velo ha un grande legame con la sessualità ed è molto usato nell'iconografia erotica. L'iconografia del velo è antichissima e diffusissima, dal velo di Māyā ai misteri eleusini, dal velo della Madonna, ai veli di Salomè, al burka, alla danza dei sette veli e così via. La velatura ha acquisito un forte ruolo metaforico soprattutto nel periodo e nell'ambito simbolista, dalle poesia alle altre arti. Più di recente, Marcel Duchamp con il ready-made ha svelato il valore di oggetti comuni nell'arte, conferendoli nuovi significati. In modo inverso, il lavoro di Christo ha velato oggetti ed edifici per renderli nuovamente visibili. Galleria d'immaginiNote
Bibliografia
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