Valentinite
La valentinite è un minerale, un ossido di antimonio. Il nome deriva da Basilius Valentinus (1394? -), chimico e alchimista tedesco, che scoprì le proprietà dell'antimonio. Descritto per la prima volta da Wilhelm Karl von Haidinger (1795 - 1871), geologo e mineralogista austriaco, nel 1845. Abito cristallinoCristalli prismatici, raramente tabulari. È la forma ortorombica della sénarmontite e dell'arsenolite. Origine e giacituraL'origine è secondaria, come prodotto di ossidazione dell'antimonio. Ha paragenesi con stibnite, sénarmontite e cervantite. Forma in cui si presenta in naturaSi presenta in cristalli spesso striati, aggregati a ventaglio, fibroso-raggiati e granulari e aggregati efflorescenti. Caratteri fisico-chimiciFragile. Facilmente solubile in HCl, in acido acetico e in HNO3 caldo, volatilizza senza fondere e sublima in tubo chiuso. Località di ritrovamentoA Sensa Mine, in Algeria, gli esemplari migliori, tanto che viene estratta come minerale utile di antimonio; a Příbram e Pezinok, nella Repubblica Ceca; ad Allemont, in Francia; a Tatasi, in Bolivia; bei cristalli anche nei pressi di Braunsdorf, in Germania. In Italia in piccole quantità si trova nel giacimento di rame e antimonio alle sorgenti del torrente Soana, nel comune di Valprato Soana, in provincia di Torino; più abbondante alla Cetine di Cotorniano, dove si trova in ciuffetti di aghi lucenti su antimonite. Nella miniera Corti Rosas, a Ballao, e nella miniera Su Suergiu, a Villasalto, due località del Sarrabus, in Sardegna; nelle geodi di quarzo della miniera di Nieddoris, a Fluminimaggiore, nell'Iglesiente. Infine in cristallini o masserelle fibroso raggiate nell'argilla della miniera Argentiera della Nurra, in provincia di Sassari. Bibliografia
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