Si elencano le principali unità di misura in uso nell'antica Grecia, soprattutto ad Atene. I valori di queste unità variavano infatti a seconda delle regioni greche e a seconda dell'epoca; i rapporti fra queste misure, tuttavia, rimanevano generalmente gli stessi in tutto il mondo greco.
Lunghezza
Le misure greche di lunghezza erano basate sulle parti del corpo, come il piede o la falange di un dito, e sui loro rapporti. I valori assegnati a queste unità variavano a seconda della località e dell'epoca: ad esempio, a Egina un piede o ποῦς valeva all'incirca 0,333 m, mentre ad Atene (Attica) valeva circa 0,296 m[1].
Nell'antica Grecia le misure di capacità variavano a seconda che fossero destinate ai liquidi (μέτρα ὑγρά) o ai solidi, ossia alle sostanze "secche" (μέτρα ξηρά)[2], ed erano utilizzate per misurare rispettivamente il vino e il grano. In entrambi i casi l'unità di misura era la stessa, il cotile (in lingua italiana anche "cotila", al femminile) il cui valore assoluto variava da una località all'altra da 210 mL a 330 mL[1]
approssimativamente 2 anfore di vino ≈ 38,88 litri
Pesi e monete
In molte civiltà i pesi sono stati associati con la moneta allorché la moneta corrispondeva a quantità ben precise di un determinato metallo. Così, per esempio, la sterlina inglese è stata a lungo sia un'unità di peso che un'unità di valuta. Anche il sistema monetario greco era fondato sul peso in metallo della moneta, e le unità ponderali greche hanno condiviso il nome con le monete greche, per quanto l'origine delle unità ponderali greche sia ancora discussa[3]. Come per tutte le altre unità, nell'antica Grecia il valore era differente a seconda delle località e delle epoche.
Peso
C'erano due unità di misura ponderali che dominavano nel Mediterraneo orientale: una originata nell'Eubea, e che di conseguenza fu assunta nell'Attica da Solone, e una unità originata in Egina. I pesi che sono stati recuperati dagli storici e dagli archeologi mostrano variazioni considerevoli dalle unità teoretiche. Una tavola delle unità dedotte dalla teoria è la seguente[4]:
Motivo: Si parla solo del calendario attico, ma ce n'erano anche uno dorico, uno delfico, uno macedone ...
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Gli Ateniesi davano all'anno il nome dell'arconte eponimo, il primo magistrato annuale il cui nome serviva dunque come riferimento cronologico; in epoca ellenistica il calcolo degli anni veniva effettuato su ciclo quadriennale in base alle Olimpiadi. L'anno civile era luni-solare: l'anno era diviso in 12 mesi, alternativamente di 29 e di 30 giorni, per complessivi 354 giorni. L'accordo fra i movimenti del Sole e della Luna si ristabiliva, ai fini del computo, introducendo 7 anni di 13 mesi (detti anni embolismici), il 3º, il 6º, l'8º. l'11º, il 14º, il 17º ed il 19º anno in ciascun periodo di 19 anni (Ciclo metonico); in tal modo il ventesimo anno iniziava sempre il giorno del novilunio successivo al solstizio d'estate. Il mese supplementare ("poseideon deuteros", di 30 giorni) veniva inserito tra il sesto e settimo mese ogni secondo anno. Anche con questo mese intercalare, il calendario ateniese o dell'Attica era ancora abbastanza impreciso e di quando in quando dovevano essere aggiunti giorni dall'arconte Basileus. L'inizio dell'anno era al solstizio di estate (prima cadeva al solstizio d'inverno) e i mesi venivano chiamati col nome delle feste religiose ateniesi:
^ab"Measures" in The Oxford Classical Dictionary, 2003
^Guy Rachet e Marie Francoise Rachet (a cura di), Dizionario Larousse della civiltà greca. Roma : Gremese Editore, 2001, p. 157-8, ISBN 8884401070, ISBN 9788884401076
^"Weights" in The Oxford Classical Dictionary, 2003
^"Weights" in The Oxford Classical Dictionary (2003)
^Le ecatombe erano sacrifici di cento buoi. In questo mese si celebravano le grandi Panatenee
^Legato alle Metagitnie, feste ad Atene in onore di Apollo colonizzatore
^Legato alle Boedromie, feste ad Atene in onore di Apollo per ricordare la vittoria di Teseo sulle Amazzoni
^Legato alle Pianepsie, feste di Apollo ad Atene in cui si offrivano e si mangiavano fave e altri legumi
^Legato alle Memacterie, feste che ad Atene celebravano Zeus Tempestoso, cui si implorava, come Dio del cielo e preside delle stagioni, un inverno propizio.
^Derivava il nome dai "Gamelii", le divinità protettrici dei matrimonii, dalle Gamelie, le feste in ricordo delle mitiche nozze di Era con Zeus, e dalla consuetudine di celebrare matrimoni in questo mese
^Legato alle Antesterie o feste dei fiori, che si celebravano ad atene in onore di Bacco
^Legato alle Elafebolie, feste della caccia al cervo in onore di Artemide
^Legato alle Munichie, feste che si celebravano sulla Munichia, una altura sovrastante il Pireo dove sorgeva il tempio di Artemide Munichia
^Legato alle Targelie, feste in onore di Apollo e Artemide
^Legato alle Sciroforie, feste in cui si invocava la protezione di Atena Scirade contro il caldo eccessivo
Guy Rachet e Marie Francoise Rachet (editors), Dizionario Larousse della civiltà greca. Roma: Gremese Editore, 2001, pages 155-6, ISBN 8884401070, ISBN 9788884401076 (on-line)
François Cardarelli, Encyclopaedia of Scientific Units, Weights, and Measures: A Practical Guide to Metrication. Springer, 2003, page 70 ISBN 185233682X, ISBN 9781852336820 (on-line)
Cesare Cantù, Storia Universale: Schiarimenti e Not'e. Torino: Giuseppe Pomba, 1838, pp. 412–13 (on-line)
Luigi Canina, L'architettura antica descritta e dimostrata coi monumenti, dall'architetto. Roma: Dai tipi dello stesso Canina, 1837, Vol. V, pp. 138–150 (on-line)
Gerolamo Boccardo, Dizionario della economia politica e del commercio così teorico come pratico.... Torino: Sebastiano Franco e Figli e comp., 1859, Vol. Terzo, p. 351 (on-line)