Turchese (sommergibile)
Il Turchese è stato un sommergibile della Regia Marina. StoriaUna volta in servizio entrò a far parte della XXXIV Squadriglia Sommergibili, basata a Messina[1]. Dal settembre 1936 all'ottobre 1938 svolse varie crociere addestrative sia nelle acque del Dodecaneso che in quelle italiane[1]. Distaccato poi (ottobre 1938) presso la Flottiglia Scuola Comando, nei mesi autunnali del 1939 fu stanziato a Cagliari e lì – inquadrato nella 72ª Squadriglia del VII Gruppo Sommergibili – si trovava all'ingresso dell'Italia nel secondo conflitto mondiale[1]. Il 17 giugno 1940 partì per la sua prima missione bellica (al comando del tenente di vascello Gustavo Miniero) nei pressi di Capo Creus, rientrando due giorni dopo senza aver avuto avvistamenti[1]. Il 12 luglio, mentre faceva ritorno a Cagliari dopo un'altra missione (ne era ancora comandante Gustavo Miniero, divenuto frattanto capitano di corvetta) individuò una nave nemica impegnata a posare mine e l'attaccò con il lancio di tre siluri: una delle armi mancò il bersaglio (che si allontanò poi a tutta velocità) e le altre due passarono sotto la carena senza scoppiare[1]. Operò poi a settentrione del litorale del Nordafrica e nel Canale di Sicilia, con svariate missioni offensive, tutte prive di risultati[1]. Nel settembre 1941, in occasione dell'operazione britannica «Halberd» (consistente nel rifornimento di Malta, ma che i vertici italiani ritennero possibilmente volta ad bombardamento navale contro le coste italiane) fu dislocato in agguato difensivo a sud/sudovest di Ibiza, insieme ai sommergibili Adua e Dandolo[2]. Il 7 settembre 1943, nell'ambito del Piano «Zeta» di contrasto al previsto sbarco anglo-americano nell'Italia meridionale, fu disposto in agguato (unitamente ad altri dieci sommergibili) nel Basso Tirreno, in un'area compresa tra il Golfo di Gaeta ed il Golfo di Paola[3]. Il giorno seguente, in seguito alla proclamazione dell'armistizio, diresse per Bona ove si sarebbe consegnato agli Alleati[1]. Alle 21.27 dell'11 settembre, tuttavia, fu attaccato da un velivolo tedesco e colpito, subendo danni tali da dover essere preso a rimorchio da un'unità inglese, al traino della quale arrivò nel porto algerino a mezzanotte e due minuti del 13 settembre[4]. Effettuate le riparazioni, lascià Bona intorno alle cinque del pomeriggio del 27 settembre, ma, percorso un breve tratto, i motori smisero di funzionare ed il sommergibile dovette nuovamente essere presto a rimorchio, ritornando in questo stato a Bona alle 7.30 del giorno seguente[4]. Tra il 1° ed il 2 ottobre fu trainato a Biserta e da lì fu rimorchiato a Malta, ove giunse alle 10.30 del 6 ottobre prendendo ormeggio a Marsa Scirocco[4]. Il 27 novembre il Turchese fu l'ultimo sommergibile a lasciare Malta per rientrare in Italia, ancora una volta non con i propri mezzi, ma rimorchiato dalla corvetta Chimera[4]; giunse ad Augusta, e da lì fu trasferito a rimorchio a Taranto, ed in ultimo a Brindisi[1]. Non tornò mai più in servizio: trascorse il resto del conflitto a Brindisi in condizioni quasi di disarmo, per poi venire radiato il 1º febbraio 1948 e quindi avviato alla demolizione[1]. Aveva svolto in tutto 58 missioni (32 offensive e 26 di trasferimento), per totali 33.153 miglia di navigazione (27.904 in superficie e 5255 in immersione)[1]. Note
Bibliografia
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