Il nome scientifico della tribù è stato definito dai botanici Sánchez-Ken e L.G. Clark nella pubblicazione "American Journal of Botany" (Amer. J. Bot. 97: 1743) del 2010.[4]
Descrizione
Portamento
Il portamento delle specie di questo gruppo in genere è cespitoso, rizomatoso-corto o stolonifero con cicli biologici annuali o perenni; raramente queste piante sono simili a canne. I culmi, in genere eretti o pendenti, possono essere ramificati. Gli internodi sono cavi.[1][5][6][7][8][9][10][11][12]
Guaina: la guaina è abbracciante il fusto; in genere sono più corte degli internodi.
Ligula: le ligule sono membranosa e terminano con una linea di peli; a volte sono ridotte ad una frangia di peli.
Lamina: la lamina ha delle forme generalmente lineari e piatte o talvolta lanceolate oppure arrotolate. In alcune specie i margini fogliari sono cartilaginei.
Fiori
Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, in genere si presentano da poco a molto ramificate (o con rami primari non ramificati, o rami primari ramificati formanti rami di ordine superiore) e sono formate da gruppi di spighette (a 2 o a 3) ed hanno la forma di una pannocchia. La pannocchia a volte è stretta ed appuntita.
Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, compresse più o meno lateralmente, sottese da due bratteedistiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da due fiori bisessuali. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura dell'intero gruppo di spighette oppure sopra le glume. in Gilgiochloa i pedicelli sono in gran parte fusi con il rachide. Il colore di alcune spighette è marrone. Raramente la rachilla si estende oltre i fiori.
Glume: le glume sono membranose e di colore diverso dai lemmi.
Palea: la palea, eventualmente carenata (o bicarenata) con forme da lineari a lanceolate, è membranosa con o senza barbe. In Gilgiochloa le palee inferiori sono spesse e dure; quelle superiori hanno la chiglia alata.
Lemma: il lemma è membranoso e coriaceo, spesso termina con un ciuffo di peli o con due denti o lobi; il lemma del fiore inferiore è simile alla glume superiore; le venature sono 3 - 9.
Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule hanno una consistenza carnosa.
I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme da oblunghe a obovate-oblunghe, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è puntiforme. L'embrione è provvisto quasi sempre di epiblasto ha un solo cotiledone (allungato) altamente modificato (scutello con fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia si sovrappongono.
Biologia
Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
Le specie di questo gruppo sono presenti soprattutto in Africa e America.
Tassonomia
La famiglia delle Poacee comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[8][13]. È una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni. La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, la tribù Tristachyideae fa parte della sottofamiglia Panicoideae.[1][5]
Il clade "PACMAD" è un gruppo fortemente supportato fin dalle prime analisi filogenetiche di tipo molecolare. Questo gruppo non ha evidenti sinapomorfie morfologiche con l'unica eccezione dell'internodo mesocotiledone allungato dell'embrione. Questo clade inoltre è caratterizzato, nella maggior parte delle piante, dal ciclo fotosintetico di tipo C4 (ma anche a volte tipo C3 in quanto ancestralmente era C3. ).[1]
La tribù Tristachyideae fa parte del primo gruppo di tribù che si sono differenziate nell'ambito della sottofamiglia e con la tribù Steyermarkochloeae forma un "gruppo fratello". Nelle specie di questa tribù il ciclo fotosintetico è del tipo C4).[2] In passato gran parte dei generi di questo gruppo erano inclusi nella tribù Arundinelleae (supertribù Andropogonodae).[1]
Per questo gruppo sono evidenziate le seguenti sinapomorfie:[1]
Gilgiochloa: i pedicelli sono in gran parte fusi con il rachide; la palea inferiore è spessa e dura; la palea superiore ha la chiglia alata.
Loudetia: il callo della spighetta è provvisto di due denti oppure ha una singola protuberanza appuntita e obliqua; la chiglia della palea superiore è spessa; gli stami sono due.
Il cladogramma seguente, tratto dallo studio citato[12], mostra l'attuale conoscenza filogenetica della tribù.
G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN978-88-299-2718-0.
Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 19 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).