Tricholoma equestre
Tricholoma equestre (L.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 130 (1871). Il Tricholoma equestre è stato considerato fino all'agosto del 2002 un fungo dal sapore squisito perché molto apprezzato e ricercato fin dall'antichità.[1] Descrizione della specieCarnoso, campanulato poi spianato-ondulato, giallo olivastro, giallo-verdognolo o giallo-bruno, vischioso, coperto di squamette rossastre, separabili, diametro 8– 12 cm, con cuticola facilmente staccabile.
Massiccio, tozzo, pieno, cilindrico, talvolta bulboso alla base, giallo o giallo citrino, alto 4–7 cm e largo 6–12 mm. Bianche in massa, ellittiche; 6-8 x 4-5 µm. Color giallo paglierino, citrina sotto la cuticola.
HabitatCresce nei terreni sciolti, sabbiosi, sotto conifere e latifoglie, fruttifica in autunno. CommestibilitàVivamente sconsigliato per una sua quasi certa velenosità da accumulo. Hanno suscitato molto clamore negli ultimi tempi diversi avvelenamenti gravi, in Francia, dovuti ad un consumo eccessivo di T. equestre, che causerebbe una rabdomiolisi, con esito anche mortale. I funghi sotto accusa furono raccolti in una pineta lungo la costa a sud-ovest della Francia, nel periodo che va dall'autunno fino alla primavera inoltrata. Sembra che nessuno dei pazienti avesse mai avuto in precedenza lesioni muscolari o ischemia muscolare. Non si è tuttavia ben compreso quale sia la sostanza responsabile di detto avvelenamento da accumulo, anche se si sospetta che possa trattarsi di un micelio (una muffa) che crescerebbe sui carpofori di questa specie ma solamente in alcune regioni della Francia. Il sospetto che i casi di avvelenamento francesi siano ricollegabili ad una muffa (e quindi imputabili ad una micotossina), potrebbe essere avvalorato dal fatto che in Italia molte persone consumano regolarmente T. equestre e non sono mai stati documentati casi di avvelenamento (quasi a significare che nella penisola non sia presente il micelio parassita). Un'altra corrente di pensiero sostiene che i gravi avvelenamenti siano da attribuire ad altra specie morfologicamente simile, ossia Tricholoma auratum, anche se non ci sono conferme a sostegno di questa ipotesi. Sperimentazione sulle cavieEstratti di T. equestre furono somministrati alle cavie in proporzioni equivalenti a quelle dei pazienti. Si ottennero risultati sovrapponibili a quelli osservati nei pazienti e pertanto i ricercatori francesi conclusero che ciò dimostrava inequivocabilmente che la rabdomiolisi dei pazienti umani era stata causata dal consumo della specie in questione. Vietata la vendita in ItaliaIl T. equestre non è più annoverato fra le specie fungine per le quali è consentita la vendita, in Italia; tale provvedimento è stato adottato in via cautelativa, proprio in risposta ai preoccupanti casi verificatisi in Francia. Note
EtimologiaDal latino equester, equestris, equestre, equestre, dei cavalieri. Specie simili
Sinonimi e binomi obsoleti
Nomi comuni
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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