Tisana

Tisana di viperina azzurra

In erboristeria la tisana (dal greco πτισάνη, derivato da πτίσσω, «mondare, sbucciare») è una qualsiasi preparazione liquida, appartenente alla categoria degli idroliti[Tale categoria è farmaceutica, ma la tisana esiste ed ha anche altri usi al di là di quella farmaceutica (es. gastronomica, berle per il gusto di berla)], realizzata dall'infusione o dalla decozione di erbe o spezie in acqua calda, e solitamente non contiene caffeina.[1]

Descrizione

In erboristeria la tisana viene definita come una soluzione acquosa diluita, appartenente alla categoria degli idroliti, di sostanze medicamentose, formate da fitocomplessi (erbe o spezie) da assumersi per via orale.

Nella pratica la tisana cambia nome a seconda del metodo estrattivo di tali sostanze:

  • infuso, in acqua calda per estrarre i principi attivi delle parti più delicate della pianta (fiori, foglie, gemme, frutti)
  • decotto, in acqua calda soprattutto per estrarre le sostanze dalle parti dure della pianta (radici, semi, cortecce, legno)
  • macerato. in acqua a temperatura ambiente e filtrato, da assumere parimenti a temperatura ambiente

Una tisana si può preparare con una o con più erbe e solitamente non contiene caffeina.[1]

Una tisana composta da più erbe presenta elementi così schematizzabili[2]:

  • il remedium cardinale (o rimedio di base): una o più erbe officinali con principi specifici per la terapia in questione,
  • l'adiuvans (o adiuvante): una o più erbe officinali capaci di sinergia con il rimedio di base
  • il costituens (o complemento): una o più erbe officinali in grado di conferire un aspetto piacevole,
  • il corrigens (o correttore): una o più erbe officinali in grado di migliorare le caratteristiche organolettiche della tisana.

Ad evitare interazioni nocive all'organismo tra i principi attivi si consiglia di non superare le 5 erbe in una stessa tisana. Altre fonti[3] indicano in 8 il numero massimo ammesso dalla farmacopea nazionale, ma queste affermazioni sono estremamente empiriche ed è ben più rilevante l'approfondita conoscenza della chimica dei singoli componenti e le inevitabili reazioni tra gli stessi, che potrebbero giungere ad annullarsi vicendevolmente come a nuocere.

Parimenti sono possibili interazioni ed effetti collaterali nell'uso contemporaneo di erbe (sia in tisana sia al naturale), integratori e farmaci[4] circa le quali esistono vademecum di libero accesso[5] a cura di studiosi farmacisti e nutrizionisti e articoli scientifici.[6]

In una tisana di più erbe le componenti devono essere tra loro omogenee. Non si devono cioè mischiare le parti dure (radici, semi, cortecce, legno) e quelle tenere (foglie e fiori) delle piante[2].

Nella preparazione di una tisana le erbe (fresche o secche) devono essere opportunamente sminuzzate (forma taglio tisana). Il grado di sminuzzamento può influire sull'estrazione dei principi attivi.

Note

  1. ^ a b the definition of herbal-tea, su Dictionary.com. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  2. ^ a b solodonna.it, https://www.solodonna.it/benessere/tisana-erbe-preparazione.php.[collegamento interrotto]
  3. ^ Il piacere delle tisane - Tisane, su giardinaggio.it. URL consultato il 16 novembre 2021.
  4. ^ corriere.it, https://www.corriere.it/salute/13_gennaio_18/erbe-integratori-interazione-farmaci_b6bd3f08-5bf0-11e2-b348-07f13d8a1ca0.shtml.
  5. ^ Catherine Ulbricht, What Every Clinician Should Know About Herbal–Supplement–Drug Interactions, in Journal of Alternative and Complementary Therapies (JACM), 20 Apr 2012.
  6. ^ Charles Awortwe, Memela Makiwane, Helmuth Reuter, Christo Muller, Johan Louw, Bernd Rosenkranz, Critical evaluation of causality assessment of herb–drug interactions in patients, in British Journal of Clinical Pharmacology, n. 13490.

Voci correlate

Altri progetti

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