Suidae

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Suidi
Potamochero
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCetartiodactyla
SottordineSuina
FamigliaSuidae
Sottofamiglia
Suinae

I suidi (Suidae) sono la famiglia alla quale appartengono i maiali e i loro parenti. Attualmente sono riconosciute al massimo sedici specie viventi all'interno di questa famiglia, inclusi il maiale domestico e il cinghiale comune (entrambi appartenenti alla specie Sus scrofa). Queste specie sono classificate in cinque (o, secondo altri autori, fino ad otto) generi. Oltre alle numerose specie di "maiali" selvatici (cinghiali e simili), la famiglia include il babirussa (Babyrousa babyrussa) e il facocero (gen. Phacochoerus).

Tassonomia

La lista completa delle specie, secondo la classificazione tradizionale, è la seguente:

Caratteristiche

Questi animali di media taglia sono di solito robusti e il loro corpo è a forma di botte. La pelle è solitamente spessa e poco pelosa. Testa e corpo, insieme, variano da 50 centimetri a 2 metri di lunghezza e il peso di un adulto può raggiungere i 350 chilogrammi. Gli occhi sono solitamente piccoli e posti indietro sul cranio, e le orecchie sono piccole e appuntite. Il cranio è lungo e ha un profilo piatto. Una delle caratteristiche più notevoli dei suidi è il muso, molto mobile, con un disco cartilagineo al termine delle narici. Questa struttura è sostenuta da un osso prenasale posto sotto le ossa nasali. I canini crescono fino a formare grandi zanne ricurve verso l'infuori; queste zanne sono a crescita continua. Le sole dita ad essere funzionali per la locomozione sono le due centrali, dotate di unghioni.

Biologia

I suidi sono onnivori, e la loro dieta include funghi, foglie, radici, bulbi, tuberi, frutti, lumache, vermi, piccoli vertebrati, uova e carogne. Essi usano il loro muso muscoloso e flessibile e le zampe anteriori per scavare nel terreno.

Lo stomaco è formato da una camera che superiormente presenta il diverticolo gastrico. La maggior parte delle specie è gregaria.

Luoghi comuni

Un luogo comune sui maiali è quello che li vede mangiare oltre il necessario, ma è falso.

Altro luogo comune, questa volta veritiero, è l'apprezzamento di questi animali per i bagni di fango.[senza fonte]

Domesticazione

I maiali e i cinghiali sono stati introdotti dall'uomo in un gran numero di luoghi. In alcune aree hanno causato notevoli danni all'ambiente a causa della loro costante ricerca di cibo, e in altre hanno portato alcune malattie che possono essere trasmesse agli animali domestici e alle persone.

Distribuzione

I suidi, storicamente, erano presenti in tutta l'Eurasia, fino alle Filippine, e in Africa. Gli uomini hanno introdotto Sus scrofa, dal quale è derivato il maiale domestico, in molti luoghi del pianeta, tra cui il Nordamerica, la Nuova Zelanda e la Nuova Guinea.

Evoluzione

Cranio di Hyotherium major

I suidi sono una famiglia di artiodattili poco specializzata (non sono ruminanti) ma di grande successo evolutivo. Questi animali, evolutisi da forme di artiodattili molto primitive dell'Eocene (famiglie Raoellidae e Choeropotamidae) sono infatti comparsi verso l'Oligocene inferiore, circa 33 milioni di anni fa, in Europa (gen. Palaeochoerus). Da queste forme di taglia ridotta, nel corso dell'Oligocene e del Miocene si sono evolute numerose specie più grandi e con diverse caratteristiche, che ben presto invasero l'Africa e l'Asia. Tra i gruppi principali, da ricordare le sottofamiglie dei Tetraconodontinae e in particolare degli Hyotheriinae, il cui genere principale, Hyotherium, è molto conosciuto allo stato fossile per tutto il Miocene di Asia ed Europa. Altro suide importante del Miocene medio è Listriodon, simile a un cinghiale ma con una dentatura simile a quella di un tapiro. Infine, nel Miocene visse anche lo strano Kubanochoerus, un grande animale dotato di un corno frontale.

I veri suini (Suinae) apparvero nel Miocene medio (gen. Propotamochoerus e Microstonyx), e si differenziarono ben presto soprattutto in Africa, dove dettero vita a una moltitudine di forme: tra le più note Kolpochoerus, imparentato con il moderno ilochero, e Metridiochoerus, simile al facocero. Al termine del Pleistocene, molte di queste forme scomparvero; i resti della grande radiazione africana sono il facocero, l'ilochero ed il potamochero.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 8689 · LCCN (ENsh85129751 · BNF (FRcb119650516 (data) · J9U (ENHE987007543725805171
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