Stefano Domenico Sceriman
Stefano Domenico Sceriman (Venezia, 30 settembre 1729[1][2] – Chioggia, 12 giugno 1806[3]) è stato un vescovo cattolico italiano. BiografiaNacque a Venezia dalla ricca e influente famiglia Sceriman, facente parte della comunità armena della città lagunare. Ancora giovanissimo, entrò a far parte dell'Ordine dei frati predicatori e fu ordinato sacerdote il 30 luglio 1752[4]. Fu eletto dal Senato Veneziano come vescovo di Caorle[3] il 28 settembre 1776, nomina confermata da papa Pio VI il successivo 16 dicembre[1][2]. Ricevette quindi la consacrazione episcopale il 22 dicembre dello stesso anno dalle mani del cardinale Lodovico Calini, cardinale presbitero di Santo Stefano al Monte Celio e prefetto della Congregazione per le indulgenze e le sacre reliquie. Durante il suo episcopato a Caorle, fece eseguire diversi lavori di restauro all'interno della cattedrale, ricostruendo gli altari dello Spirito Santo e di Sant'Antonio di Padova e rifornendo la chiesa di candelieri e vasi in argento e in ottone[5]. Regolò anche, con alcune norme, il comportamento dei canonici del capitolo durante le celebrazioni, in particolare del parroco della Chiesa della Risurrezione di Ca' Cottoni[6]. Inoltre, in qualità di vescovo di Caorle, amministrò il sacramento della Cresima al venerabile Antonio Angelo Cavanis, il 27 maggio 1780[7]. Il 13 dicembre 1794 il Senato lo propose come successore di Giovanni Benedetto Civran sulla cattedra di Chioggia, nomina confermata dal papa il 1º giugno 1795[4], e prese possesso della nuova sede vescovile il successivo 4 agosto[3]. Nella città clodiense si spese per il mantenimento ed il rinnovo degli arredi sacri nella cattedrale e nella chiesa di San Domenico[8], provvedendole di confessionali e panche in legno; consacrò inoltre la chiesa di San Martino a Sottomarina e la chiesa di San Mauro a Cavarzere[3]. Il 14 maggio 1797, all'entrata in Chioggia delle truppe napoleoniche, esortò i fedeli all'obbedienza[9]. Anche il 20 aprile 1800, quando i chioggiotti insorsero contro i soldati austriaci, cercò di placare gli animi, ponendosi come mediatore[10]. Morì a Chioggia il 12 giugno 1806[3], all'età di 76 anni, e i funerali furono celebrati nella chiesa di San Domenico[11]. Genealogia episcopaleLa genealogia episcopale è:
Note
Collegamenti esterni
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