StealthingLo stealthing è una pratica che consiste nel togliere o danneggiare il preservativo durante un rapporto sessuale senza che il/la partner abbia dato il proprio consenso a praticare sesso non protetto[1][2]. Tale comportamento può essere considerato violenza sessuale o stupro e rientra nella cosiddetta coercizione riproduttiva.[3] Questa pratica, ritenuta illegale in Gran Bretagna e considerata come maltrattamento o violenza sessuale in Svizzera, è stata sottoposta ad un primo studio nel 2003. Lo stealthing si configura anche in forma passiva, quando l'uomo indossa un profilattico manomesso dal o dalla partner senza esserne consapevole.[4][5][6][7] Storia e studi correlatiAlexandra Brodsky, in un articolo sullo stealthing pubblicato sul Columbia Journal of Gender and Law,[2][8][9] descrive le esperienze delle vittime, le conseguenze giuridiche di tale pratica e le vie legali per affrontarla. La comunità gay usa il termine stealthing per descrivere la pratica in questione almeno dal 2014.[10] Brodsky spiega che esistono vari siti e forum in cui gli utenti discutono dello stealthing, descrivono come praticarlo e lo incoraggiano, spesso vantandosi e condividendo consigli.[2][8] Lo stealthing è stato anche descritto come una minaccia per il corpo della vittima e come un illecito dignitario. Gli uomini che lo commettono “giustificano le loro azioni come frutto di un istinto maschile naturale”.[2] Suzanne Goldberg, professoressa della Columbia Law School, sostiene che, anche se probabilmente lo stealthing in sé non è di recente invenzione, risulta nuova la sua promozione in rete all’interno di gruppi di uomini.[11] Su alcune piattaforme social, come The Experience Project, sono state postate guide su come praticarlo.[12] Nelle relazioni tra adolescenti accade frequentemente che il partner di sesso maschile riesca a convincere la partner a non usare il preservativo, facendo leva su vari aspetti: la paura di una reazione violenta, il sentirsi in dovere e la mancanza di conoscenze o di pratica nell’uso del condom. Per prevenire questo tipo di dinamiche è importante che anche le persone di sesso maschile siano informate dei vantaggi dell’uso del preservativo, anche per la loro stessa salute. I forum di sensibilizzazione sull’argomento potrebbero prevedere interventi a livello comunitario che promuovano confronti sulle dinamiche sane e meno sane che intercorrono nelle relazioni e programmi di prevenzione per l'HIV/AIDS e tutte le malattie sessualmente trasmissibili (MST). Per iniziare, potrebbero essere le scuole il luogo adatto per gli interventi di prevenzione; tuttavia, gli adolescenti ad alto rischio che non si trovano a scuola devono essere raggiunti in altro modo, come per esempio nelle comunità o nei centri di detenzione.[13] Disponiamo di pochi dati sulla diffusione dello stealthing[8], ma uno studio del 2014 condotto da Kelly Cue Davis e alcuni colleghi ha rilevato che il 9% dei partecipanti (giovani uomini) aveva compromesso l’efficacia del preservativo, cosa che include lo stealthing[14] La National Sexual Assault Hotline, inoltre, riferisce di ricevere chiamate per casi di stealthing[8]. Uno studio recente, effettuato da un Centro di salute sessuale di Melbourne, ha chiesto alle donne e agli uomini che intrattengono relazioni con altri uomini se fossero mai stati vittime di stealthing e ha analizzato i fattori situazionali legati all'evento. Il 32% delle donne e il 19% degli uomini ha ammesso di essere stato vittima di stealthing. Le donne che erano state vittime di stealthing mostravano una maggiore tendenza ad entrare nel mondo del sesso a pagamento e gli uomini mostravano spesso segni di ansia e depressione. Entrambi si mostravano tre volte meno propensi a considerare lo stealthing come violenza sessuale rispetto ai partecipanti allo studio che non l’avevano sperimentato per niente.[15] Sono poi stati pubblicati altri due studi, sempre statunitensi. Uno di questi ha rivelato che, tra i giovani maschi che fanno uso abituale di alcol, il 10% circa pratica lo stealthing a partire dai 14 anni d’età. Questi uomini presentano una maggior incidenza di malattie sessualmente trasmissibili e di partner con gravidanze indesiderate rispetto agli altri.[16] Un altro studio che ha coinvolto giovani donne ha mostrato che il 12% è stato vittima di stealthing, mentre nessuna di loro lo ha praticato.[17] Aspetti legali ed eticiLa legge inglese definisce consenso condizionato il consenso a una specifica pratica sessuale ma questo non si vale per qualsiasi pratica.[18][19] Nel 2018, in Germania, nel primo processo per stealthing, un uomo è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale.[20] Nel 2017, una corte di Losanna ha condannato per stupro un uomo accusato di essersi sfilato il preservativo durante un rapporto, senza che la partner ne fosse a conoscenza.[21][22] Tuttavia nel 2019, in un caso analogo, la Corte Suprema cantonale di Zurigo ha espresso parere contrario ritenendo, seppur con rammarico, che tale pratica non costituisse un reato.[23] Nel 2014, una sentenza della Corte Suprema del Canada ha confermato la condanna per violenza sessuale a un uomo colpevole di aver bucato il preservativo.[12] Nel sistema legislativo statunitense non esiste una legge che si occupi specificatamente dello stealthing, né si conoscono casi legali.[2] Brodsky, durante le sue ricerche sullo stealthing, ha scoperto che alcuni corti svizzere e canadesi hanno perseguito uomini accusati di aver rimosso o danneggiato il preservativo durante un rapporto, all'insaputa del/la partner.[8] Brodsky descrive lo stealthing come una pratica legalmente assimilabile allo stupro, letteralmente "rape-adjacent" e "akin to rape".[2][8] In Australia è in corso un caso giudiziario che riguarda lo stealthing.[24] Il presidente della Law Society del New South Wales ha definito lo stealthing violenza sessuale, dato che modifica i termini del consenso.[25][3] Impatto e rischiSfilare o danneggiare il preservativo durante un rapporto sessuale aumenta il rischio di gravidanze indesiderate e di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (MST).[2][8] Talvolta le vittime si sentono tradite e molte di loro vivono una “grave violazione della dignità e dell’autonomia”. Un gran numero di vittime, inoltre, accusa disturbi emotivi e psicologici.[8] Note
|