La stazione di Ravaccione era la stazione ferroviaria terminale del tronco proveniente da Tarnone della ferrovia Marmifera Privata di Carrara. Attivata nel 1890 e dismessa nel 1964, servì i bacini di escavazione della località omonima.
Storia
La stazione venne inaugurata il 15 maggio 1890, in concomitanza all'apertura al servizio del secondo ampliamento della ferrovia[1][2][3].
Nel 1893 la località viene limitato il servizio di corrispondenza in partenza al trasporto dei marmi[4][5].
La stazione operò ininterrottamente fino al 15 maggio 1964, anno in cui la ferrovia fu soppressa a causa della concorrenza su gomma[6].
Strutture e impianti
La stazione disponeva di un fabbricato di servizio che, oltre ad ospitare la dirigenza del movimento, ospitava anche il servizio sanitario[7]. Tutt'intorno vi erano diverse abitazioni per i ferrovieri e per i cavatori[8]. Vi erano 2 binari tronchi atti allo stazionamento dei rotabili o al carico dei marmi tramite un'apposita banchina alta e tramite una gru elettrica[9].
Movimento
Il traffico che interessò l'impianto negli anni di servizio fu esclusivamente merci, dato che sulla linea non si effettuava servizio passeggeri.
Note
^Ferdinando Milone, L'Italia nell'economia delle sue regioni, op. cit.
Ferdinando Milone, L'Italia nell'economia delle sue regioni, 1955.
Mario Pieri, I marmi d'Italia: graniti e pietre ornamentali: mineralogia, geologia, tecnologia e merceologia dei marmi, analisi chimica e microscopica di 110 esemplari, le pigmentazioni coloranti nei marmi, la formazione di macchie deturpanti, i marmi antichi analizzati, Hoepli, 1964.
Lorenzo Gestri, Capitalismo e classe operaia in provincia di Massa-Carrara: dall'Unità d'Italia all'età giolittiana, L. S. Olschki, 1976.
Luisa Cardilli Alloisi, Maria Grazia Tolomeo, La via degli angeli: il restauro della decorazione scultorea di Ponte Sant'Angelo, De Luca, 1988.
Adriano Betti Carboncini, Porti della Toscana: antichi approdi, marine, scali commerciali e industriali: dal tempo degli etruschi ai giorni nostri, Calosci, 2001.