Il nome generico (Sparganium) deriva dal greco sparganon (= fascia; “sparganio” in italiano antico), e indica una pianta con foglie a forma di nastro o fettuccia. Questo nome per primo è stato usato da Dioscoride per alcune piante acquatiche[2], mentre l'inserimento definitivo nella nomenclatura tassonomica botanica è stata fatta per opera di Linneo.
Descrizione
Tutte le specie di questo genere sono perenni e rizomatose. La forma biologica comune a tutto il genere è idrofita radicante (I rad), ossia sono piante acquatiche perenni le cui gemme si trovano sommerse o natanti ed hanno un apparato radicale che le ancora al fondale.
In questo tipo di piante si nota una evidente riduzione delle parti vessillifere (fiori vistosi con petali policromi). Questo potrebbe indicare una forma più evoluta rispetto ad altre specie appartenenti ad altre famiglie dello stesso ordine[3].
Parte ipogea: la parte ipogea consiste in un grosso rizomastolonifero e strisciante poggiato sul fondale fangoso, da cui si erge la parte aerea del fusto.
Parte epigea: la parte emersa del fusto è cilindrica e fasciata da lunghe foglie dalla caratteristica forma a coltello; è eretto, robusto e ramoso.
Foglie
Le foglie sono semplici (a lamina intera), lineari (nastriformi) e senza stipole; sono carenate nella parte basale; possono avere una consistenza rigida oppure sono morbide a seconda della specie; il portamento è eretto oppure liberamente fluttuante nell'acqua.
Foglie basali: quelle radicali sono lunghe e sono disposte a ventaglio.
Foglie cauline: quelle lungo il fusto sono disposte in modo alternato (l'ordine di distribuzione è distico); sono inoltre più brevi, senza picciolo e guainanti il fusto.
Infiorescenza
L'infiorescenza è composta da una o più pannocchie ramose con almeno un capolino per ramo; questo normalmente è globulare e sessile, ma può essere anche pendulo. In queste piante i fiori dei due sessi sono distinti : quelli maschili (a caratteri staminali) sono di un tipo, quelli femminili (con caratteri carpellari) sono di un altro; quindi sono piante dicline e monoiche. Generalmente i fiori maschili stanno sopra a quelli femminili.
Fiore maschile: gli stami sono 3 o più; esiste inoltre una forma rudimentale di perigonio formato da un verticillo di 3 o 6 squamette scagliose o brattee.
Il frutto di queste piante è una drupa (o noce) monospermaacheniforme, dove l'esocarpo (l'epidermide superiore) è spugnoso, mentre l'endocarpo (l'epidermide inferiore) è legnoso. In molti casi questo frutto è adattato al galleggiamento. La disseminazione è “idrocora” (disseminazione nell'acqua).
Distribuzione e habitat
Sono diffuse in quasi tutto il mondo; questa distribuzione così ampia è tipica delle specie acquatiche in quanto facilmente trovano nell'acqua habitat molto simili e omogenei.
Distribuzione ampia non solo nello spazio ma anche nel tempo, infatti questo genere è molto antico e lo si può far risalire al periodo oligocenico in quanto una sua specie (Sparganium antiquum) è stata ritrovata tra la flora oligocenica dell'isola di Wight[3].
Buona parte delle specie sono originarie dell'America settentrionale (poche specie arrivano fino al Messico); le altre appartengono alla flora spontanea dei paesi eurasiatici a clima temperato-freddo. Qualche presenza in Australia e Nuova Zelanda
Tutte le specie spontanee della flora italiana vivono anche sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie a carattere alpino[4].
Legenda e note alla tabella.
Per il “substrato” con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della nostra flora) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche.[7]
Tutte le piante sono a ciclo biologico perenne e a forma biologica di tipo idrofita radicante (I rad), mentre l'habitat è più o meno acquatico (sponde dei fossi o stagni con acqua lenta).
Gruppo 1A : le foglie, alla base, sono trigone; sono erette (come il fusto) ed emergono dall'acqua;
Sparganium emersum Rehm. - Coltellaccio a fusto semplice : generalmente l'infiorescenza è unica; le foglie sono poco larghe (3-6 mm); la pianta arriva fino 50 cm di altezza. Il tipo corologico è Eurasiatico; la diffusione sul territorio italiano è discontinua (è considerata rara) e arriva fino a 500 m s.l.m.
Gruppo 2A : la lamina delle foglie è piana; sono inoltre natanti (infatti le foglie sono molli come il fusto);
Sparganium angustifolium Michx. - Coltellaccio natante : il tessuto delle foglie è pluri-stratificato; l'infiorescenza si presenta con 2 -3 capolini maschili, mentre i frutti sono peduncolati; la pianta arriva fino a 50 cm di altezza. Il tipo corologico è Eurosiberiano; è una pianta rara (si trova solo al nord) e vegeta da 100 a 2300 m s.l.m.
Queste piante sono di poco interesse sia per l'industria che per il giardinaggio. Si conosce l'utilizzo alimentare dei rizomi in qualche popolazione lontana dalla civiltà, ma nulla di più.
Note
^ab(EN) Sparganium, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 14 aprile 2022.